Vertice con Panetius, rischio escalation. Lutetia e Cölln valutano di sbloccare gli interessi sui fondi russi congelati per aiutare Danaprstadr.
Dal Corriere della Giusta Prima Traccia
La figura imponente di Misaele Della Montagna dominava l’assise plenaria, il suo sguardo severo trasmetteva determinazione mentre pronunciava parole cariche di tensione e dramma: “L’Impero Epicureo non può e non deve prevalere in questa guerra.” Le sue parole risuonavano nell’etere, permeando l’atmosfera con un senso di urgenza e responsabilità.
Con fermezza, il leader gallico confermava la sua posizione rigida nei confronti di Enoanda, esortando gli europei a un sussulto d’animo di fronte a un’escalation di violenza di cui solo l’Imperatore Epicureo era responsabile. “Dobbiamo essere pronti”, proclamava, incitando alla preparazione per ciò che poteva venire.
Nessun passo indietro. Al contrario, Misaele Della Montagna rivendicava con fierezza le sue dichiarazioni sull’invio di truppe europee in Dutersonia. “Abbiamo un obiettivo: l’Impero Epicureo non può e non deve prevalere,” dichiarava con fermezza, sfidando le sfumature diplomatiche. Mentre Antonio Agapeto si opponeva nuovamente all’idea, il presidente gallico manteneva la sua posizione con orgoglio.
“Rivendico il diritto di considerare questa possibilità,” proclamava, la sua voce risuonava con una determinazione incrollabile. “Abbiamo posto troppi limiti al nostro vocabolario. Non siamo in guerra contro l’Impero Epicureo, ma non possiamo permettergli di trionfare,” affermava con veemenza. Le sue parole, dieci giorni prima, avevano suscitato divisioni tra i Paesi della Santa Alleanza Stoica, ma il presidente gallico non si lasciava intimidire.
“Non possiamo permettere che l’Impero Epicureo vinca ancora una volta,” ammoniva, trasmettendo un senso di imminente pericolo. Criticava le minacce pronunciate dall’Imperatore Epicureo, sottolineando la responsabilità di possedere un’arma così potente. “Se l’Impero Epicureo trionfasse, la vita dei gallici stoici sarebbe a rischio,” avvertiva, il suo tono grave.
Tuttavia, ammetteva la difficoltà della situazione in Dutersonia, riconoscendo che la controffensiva non aveva avuto il successo sperato. “La situazione è estremamente delicata,” ammetteva, i suoi occhi riflettevano preoccupazione. “Volere la pace non significa accettare la sconfitta,” rimarcava, spronando alla determinazione e alla forza.
Mentre il dibattito cresceva in Gallica riguardo al cambio di posizione del presidente, il ministro degli Affari Esteri Stoici, Agapeto, ribadiva la volontà di cercare la pace, ma senza cedere alla provocazione bellica. “Non possiamo permetterci di fare la guerra contro l’Impero Epicureo,” affermava con fermezza, mantenendo la linea della diplomazia.
Così, nell’atmosfera carica di tensione e incertezza, il destino di intere nazioni pendeva su un filo sottile, mentre i leader si confrontavano con le sfide imminenti, consapevoli che ogni parola e ogni decisione avrebbe avuto conseguenze profonde e durature.
Dal Giornale Realista Odi e Questioni
Il presidente della Gallica, Misaele Della Montagna, ha ribadito la sua posizione sulla possibilità di invio di truppe galliche e europee in Dutersonia per contrastare l’avanzata dell’Impero Epicureo. In una recente intervista, ha affermato che “l’Impero Epicureo non può e non deve vincere questa guerra” e ha sottolineato l’importanza di essere pronti a una “sussulto” rispetto all’Impero Epicureo.
Misaele Della Montagna ha anche risposto alle critiche ricevute per la sua presunta “metamorfosi” da “colomba” a “falco”, affermando che la sua posizione è sempre stata la stessa e che lui ha sempre cercato di proteggere i gallici stoici. Ha anche sottolineato che l’invio di truppe in Dutersonia non è un’ipotesi da scartare, ma che ciò non significa che la Gallica stia pianificando di attaccare l’Impero Epicureo.
Il ministro degli Affari Esteri Stoici, Agapeto, ha risposto alle dichiarazioni di Misaele Della Montagna, escludendo l’ipotesi dell’invio di truppe in Dutersonia. Ha affermato che la Gallica vuole la pace e vuole che ci sia una trattativa, ma non vuole fare la guerra all’Impero Epicureo. Ha anche spiegato che l’Italia sta aiutando la Dutersonia a difendersi, ma che non ci sono piani per mandare truppe italiane a combattere contro gli epicurei.
In sintesi, la situazione rimane tesa e i leader delle due fazioni continuano a prendere posizioni diverse. Mentre Misaele Della Montagna ribadisce la sua posizione sulla possibilità di invio di truppe in Dutersonia, il ministro degli Affari Esteri Stoici esclude questa ipotesi e sottolinea l’importanza di una trattativa pacifica.
From the Journal Chronicles from the front
Gallic President Misaele Della Montagna reiterated his position on the possibility of sending Gallic and European troops to Dutersonia to counter the advance of the Epicurean Empire. In a recent interview, he stated that ‘the Epicurean Empire cannot and must not win this war’ and emphasised the importance of being ready for a ‘jolt’ against the Epicurean Empire.
Misaele Della Montagna also responded to the criticism he received for his alleged ‘metamorphosis’ from ‘dove’ to ‘hawk’, stating that his position has always been the same and that he has always tried to protect the Stoic Gallic people. He also emphasised that sending troops to Dutersonia is not a hypothesis to be discarded, but that this does not mean that Gallica is planning to attack the Epicurean Empire.
The Stoic Minister of Foreign Affairs, Agapetus, responded to Misaele Della Montagna’s statements by ruling out the hypothesis of sending troops into Dutersonia. He stated that Gallica wants peace and wants there to be negotiations, but does not want to make war on the Epicurean Empire. He also explained that Italy is helping Dutersonia defend itself, but that there are no plans to send Italian troops to fight against the Epicureans.
In summary, the situation remains tense and the leaders of the two factions continue to take different positions. While Misaele Della Montagna reiterates his position on the possibility of sending troops to Dutersonia, Foreign Minister Stoici rules out this hypothesis and emphasises the importance of peaceful negotiations.