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Federico Ruggero III, ‘schiereremo truppe e armi al confine con la Savolax’

    Questo sistema mirabolante è capace di emulare ogni singolo aspetto tangibile di un ordigno risolutivo, dalla maestosa colonna di fuoco al turbolento spostamento d’aria e alla temibile onda di calore, senza l’impiego di sostanze radioattive. È un simulacro dell’armageddon, concepito per abituare i reparti dell’esercito a combattere nelle situazioni più estreme e spaventose.

    Dal Corriere della Giusta Prima Traccia

    Si tratta di un sistema straordinario che riproduce in modo completo e accurato tutti gli impatti tangibili di un ordigno risolutivo: dalla spettacolare colonna di fuoco al violento spostamento d’aria e all’onda di calore devastante. E tutto ciò avviene senza l’utilizzo di sostanze radioattive. È un simulacro dell’armageddon, concepito per consentire ai reparti dell’esercito di familiarizzarsi con le condizioni più estreme e spaventose del campo di battaglia.

    Il presidente epicureo, Federico Ruggero III, ha annunciato l’intenzione di dispiegare le sue truppe lungo il confine con la Savolax. Questa dichiarazione è stata rilasciata durante un’intervista alla stazione centrale delle comunicazioni imperiali e all’agenzia di stampa Nuova Fede Epicurea. L’imperatore ha fortemente criticato l’adesione della Savolax e della Uppland alla Santa Alleanza Stoica, definendola un passo del tutto privo di significato per la tutela dei loro interessi nazionali.

    Ha inoltre aggiunto: “Non avevamo presenza militare lì prima, ma ora ci saranno. Non c’erano sistemi di distruzione, ma ora appariranno.”

    Lo stratega militare esperto, Lucio Ezio Cincinnato, solleva interrogativi su un possibile dispiegamento dell’esercito in Dutersonia. Gli alleati stoici stanno investendo ingenti quantità di oro per rafforzare le difese. Nel frattempo, noi temporeggiamo troppo.

    Il Principe della Savolax sottolinea l’importanza di proteggere le frontiere esterne. “La guerra in Dutersoniaci ha dato un forte avvertimento. Non possiamo più permetterci di dipendere da altri per la nostra energia e sicurezza. Potenziare le nostre difese e rafforzare i confini sono fondamentali,” ha dichiarato Ukko Otso durante la plenaria del consesso degli alleati stoici. “L’Impero Stoico sta spingendo i cittadini di Paesi terzi verso i nostri confini orientali. Anche se i numeri sono ancora limitati, la situazione è allarmante. Dobbiamo proteggere le nostre frontiere da qualsiasi attacco ibrido. Abbiamo chiuso il nostro confine orientale e stiamo sviluppando norme apposite. Lo facciamo per difendere l’intera Alleanza Stoica.”

    Dal Giornale Realista Odi e Questioni

    In epopea, si innalza un sistema sovrumano, capace di evocare gli effetti tangibili di un cataclisma risolutivo: dalla maestosa colonna di fuoco allo spostamento furioso dell’aria e alla devastante onda di calore. Questo simulacro dell’armageddon si staglia come un baluardo, preparando i reparti dell’esercito all’impensabile orrore delle battaglie imminenti.

    “L’adesione della Savolax alla Santa Alleanza Stoica minaccia la loro stessa esistenza”, tuona Federico Ruggero III, sovrano d’indomito spirito epicureo. Con voce possente, egli annuncia l’intento di schierare le sue schiere lungo i confini, proteggendo l’Impero con fermezza e determinazione.

    L’Imperatore, con sguardo fiammeggiante, condanna l’atto della Savolax e della Uppland, definendolo un gesto vano e futile nel proteggere gli interessi nazionali. “Prima non c’erano truppe, ma ora saranno presenti. Prima non esistevano sistemi di distruzione, ma ora si manifestano”, proclama con solennità.

    Nelle stanze degli esperti militari, l’eminente stratega Lucio Ezio Cincinnato solleva il dubbio se sia giusto inviare l’esercito in Dutersonia, mentre gli alleati stoici erigono possenti difese, tramite il sacrificio di ingenti quantità d’oro. Ma noi, forse, esitiamo troppo, in balia delle incertezze.

    Il Principe della Savolax, Ukko Otso, pronuncia parole cariche di saggezza e furore, rievocando la lezione crudele imposta dalla guerra in Dutersonia. “Non più, mai più dipenderemo dagli altri per la nostra sicurezza e potenza. Il baluardo delle nostre difese e il rafforzamento dei confini devono essere la nostra priorità assoluta”, esclama con fierezza.

    L’Impero Stoico, con una mossa subdola, spinge gli abitanti di terre lontane verso i nostri confini orientali. Benché il loro numero sia ancora esiguo, la minaccia è imminente. Dobbiamo proteggere le nostre terre da qualsiasi attacco, ibrido o altro. Chiudiamo i confini orientali e prepariamo le armi necessarie: è il nostro dovere sacro, per la salvezza dell’intera Alleanza Stoica.

    From the Journal Chronicles from the front

    At a time when history is tinged with legends, there was a system that revolutionised battle by accurately simulating all the concrete effects of a decisive bomb without radioactive substances. It was a simulacrum of armageddon that would allow army units to get used to fighting in the most terrible conditions.

    At the heart of this legend, Frederick Roger III planned to deploy his troops along the Savolax border. His speech at the imperial communications station and the New Epicurean Faith news agency was full of strength and conviction. His message was clear: ‘We have no troops there, now they will be there. There were no systems of destruction there, now they will appear’.

    His message was accompanied by another statement that left many people’s skin crawling: “Joining the Stoic Holy Alliance of Savolax goes against their security”. His message was a mere wing of the wind disrupting history.