SOCIETÀ REDUCI PATRIE BATTAGLIE
“GIUSEPPE GARIBALDI”
Ente morale Decreto 18 Febbraio 1899
SEDE : PIAZZA DELL’ESEDRA, 10
N. | di Prof. (da citare nella risposta)
Roma, 1 Settembre 1924
Ill.Mo Signore
Questo ente fondato dal Generale Giuseppe Garibaldi nel 1871 e che
riunisce i reduci di tutte le guerre per l’indipendenza, molti decorati
di medaglie al valore, mutilati e invalidi dell’ultima grande guerra,
allo scopo di dare incremento alle istituzioni di Assistenza sociale e
sanitaria in funzione, ha indetto per il XX SETTEMBRE c. a. ore 21 un
GRANDE SPETTACOLO DI GALA all’Accademia Taglioni e il cui ricavato sarà
devoluto al suddetto scopo.
Questa Presidenza fa appello ai sentimenti di filantropia che la
distinguono perché la S. V. Ill.ma voglia contribuire all’opera umanitaria,
accettando gli uniti biglietti pur non intervenendo alla serata, quale contributo.
Nel pregarla di gradire i più sentiti ringraziamenti si onora por-
gerle l’omaggio del più profondo ossequio.
Il Vice Presidente delegato
TONELLI nob. di Fano cav. OSCAR
N. B. – La presidenza prega vivamente la S. V. Ill.ma di dare evasione alla presente con cortese sollecitudine prima del
10 Settembre c. a. – L’importo dei biglietti potrà essere inviato anche a mezzo vaglia.
Presidente: Generale di divisione gr. cord. conte Pais Serra Francesco[1] – Vicepresidente delegato: Tonelli nobile di Fano cav. Oscar – Vicepresidenti: De Vecchi comm. Pietro – Popovich D’Angeli comm. Eugenio[2] – Consiglieri: Cittadini cav. Alberto – Moderni cav. Pompeo[3] – Pianigiani cav. Giovanni – Pietti cav. Giacomo – Ravasini comm. Mario[4] – Amero D’Aste marchese cav. Gaetano – Di Prisco avv. Francesco Saverio – Guerriero Domenico (medaglia d’argento) – Pelliccioni cav. Giulio – Romano cav. Aleardo (medaglia d’argento).
Note: in alto a destra orario sede
La Sede è aperta esclusi i giorni festivi dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19
In basso a destra timbro esagonale SOCIETÀ REDUCI PATRIE BATTAGLIE
Cav. Tettamanti Luigi
fu Damiano fu Mariana
Besana nato a Como
il 26 Agosto 1841
Campagne 59[5] – 60[6] – 61[7] – 67[8] –
Medaglia Valor Civile
Innondazione Roma
28 Dicembre 1870 [9]
–
Medaglia Campagna 58 Francia valor
militare –
Indirizzi
Via Flaminia 223
Corpi Camera Deput i
R
20 nov. 924
20 dic. 924
Note: scritto sul retro dell’invito all’Accademia Taglioni
a destra in alto R
A matita blu T 1044
DOMANDA DI AMMISSIONE A SOCIO EFFETTIVO
Alla Spettabile
Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
Sede Centrale – Piazza dell’Esedra, 10 – Roma (22)
Io sottoscritto, Legionario Garibaldino, Tettamanti Cav. Luigi
figlio di fu Damiano nato il 26 Agosto 1841 a Como
(Provincia di – ) di professione pensionato
avendo fatte le Campagne di Guerra 1859 Cacciat. Delle Alpi[10], 60, 61,
66, 67 con grado di Sergente
a tenore delle decisioni adottate per l’ammissione alla Federazione Nazionale Italiana fra Vete-
rani Garibaldini, e presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Federazione, domando di
essere inscritto come Socio.
Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di lire cinque.
A richiesta fornirò prove delle Campagne di guerra fatte.
Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello Statuto ed a quelle che potran-
no essere emanate dagli organi Direttivi della Federazione.
Roma addì 26 Magg. 1925
FIRMA DEL DICHIARANTE
Cav. Tettamanti Luigi
domiciliato a Roma (Provincia di …)
Via Flaminia N. 223
N. … di iscrizione
Ammesso socio con deliberazione del Consiglio Direttivo il giorno ……….
IL COMITATO DEI CENSORI IL PRESIDENTE
Note:
a matita in alto da inscriversi Matita blu 1044
A S. E. il Generale Ezio Garibaldi
Il sottoscritto veterano Garibaldino, venendo ora a cono
scere che il Sodalizio dall’E. V. presieduto ha deter=
minato di corrispondere ai vecchi militi
di Giuseppe Garibaldi un assegno mensile,
fa domanda all’E. V. affinché voglia inclu=
derlo nella lista dei beneficiati, trovandosi in età
avanzatissima ed in bisogno finanziario accentua=
tissimo. Sarà doppiamente riconoscente all’E. V.,
se vorrà stabilire che allo scrivente siano cor=
risposti anche gli arretrati del suddetto assegno
dal giorno nel quale è stato cominciato a cor=
rispondere ai suoi compagni.
Con la massima osservanza
dell’E. V.
Luigi Tettamanti
Roma; 21 settembre 1928
Note:
a matita blu in L 20
A matita rossa 1044
FEDERAZIONE NAZIONALE VOLONTARI GARIBALDINI
SEDE CENTRALE
ROMA
N. 1044
Roma 9 Marzo 1935 XIII
Ill.mo Sig. Podestà
Ufficio Anagrafe ROMA
Per uso dell’Archivio storico di questa Federazione,
La preghiamo di volerci trasmettere la data di morte del
Garibaldino:
TETTAMANTI Cav. LUIGI di Damiano = Via Dlaminia, 223
Le saremo grati di voler provvedere perché tale
notizia ci venga comunicata dall’Ufficio Anagrafe.
In attesa La preghiamo gradire i nostri più cordiali saluti
IL PRESIDENTE
(ON. GEN. EZIO GARIBALDI)
Note: timbro FEDERAZIONE NAZIONALE VOLONTARI GARIBALDINI
ROMA
Errore di battitura Dlaminia > Flaminia
N. 1044
GOVERNATORATO DI ROMA
IV RIPARTIZIONE
Servizi Demografici
Spett. Federazione Nazionale Volontari Garibaldini
Roma
Via Condotti 9
Ci pregiamo comunicare che il veterano Garibaldino
……………………………………………………
È deceduto in questo Comune il giorno 18
Del mese aprile 1931
Con osservanza
IL POTESTÀ [11]
(sigla)
30.2.35 XIII
Note
[1] conte Pais Serra Francesco
Nel 1859, senza aver completato gli studi universitari, partecipò come volontario alla seconda guerra d’indipendenza. Alla fine del conflitto, intraprese la carriera militare, in cui raggiunse il grado di colonnello, e prese parte alla repressione del brigantaggio. Nel 1866, come capo di stato maggiore di Giovanni Nicotera, affrontò la campagna militare antiaustriaca a fianco di Giuseppe Garibaldi, che seguì da volontario anche un anno dopo a Mentana. (fonte)
[2] Eugenio Popovich D’Angeli (Berljanska, 6 gennaio 1842 – Trieste, 4 aprile 1931) è stato un patriota, giornalista e avvocato italiano, nonché irredentista triestino.
Aderì agli ideali del Risorgimento e dell’irredentismo triestino. Nel 1860 prese parte alla campagna nell’Italia meridionale a impresa quasi ormai conclusa e nel 1861 si aderì al Comitato segreto Triestino-Italiano. Nel 1862 seguì il richiamo di Giuseppe Garibaldi: partecipò alla sfortunata giornata d’Aspromonte progettata per la liberazione di Roma. (fonte)
[3] Moderni Pompeo. Nel 1866, non ancora diciottenne, si arruolò volontario, lasciando clandestinamente Roma per combattere nella III guerra d’indipendenza al fianco dei garibaldini. Il forte senso di amor patrio, sviluppato durante l’epopea risorgimentale, accompagnò il M. per tutta la vita, contrassegnandone le vicende professionali e personali. Intrapresa la carriera militare, conseguì il grado di colonnello di fanteria, ma coltivò costantemente un forte interesse per la geologia e per la storia contemporanea. (fonte)
[4] Ravasini Mario (giornalista e garibaldino ).
Sin dai giorni dell’ultimatum austriaco alla Serbia, Ricciotti Garibaldi Jr. lanciò un proclama ai giovani invitandoli ad agire contro l’impero austro-ungarico, negatore del diritto delle nazionalità, con la parola d’ordine « Ogni popolo padrone in casa propria!»1. Era il momento in cui l’Italia ufficiale e monarchica appariva ancora legata nella Triplice Alleanza all’ Austria e alla Germania e dunque l’appello ad una mobilitazione antiaustriaca aveva un significato quasi rivoluzionario. In alcuni ambienti repubblicani si progettò di formare un corpo di spedizione di volontari che al comando appunto di Ricciotti andassero a combattere a fianco della Serbia. A questo scopo furono avviate trattative con la delegazione di Serbia a Roma per il tramite del giornalista e garibaldino Mario Ravasini. (fonte)
Citato su note di Colizza Cesare il quale nasce a Marino Laziale (Rm) il 16 ottobre 1884 da Giovanni e Alberica Testa. È membro del locale circolo socialista-anarchico “Né Dio né padrone”. Il 31 luglio 1914, C., con altri sei volontari – tutti repubblicani –, tra i quali il fratello Ugo, si imbarca a Brindisi, giungendo al Pireo quattro giorni più tardi e di lì procedendo fino al comando serbo di Salonicco. Egli ignora che, nel frattempo, avendo gli abboccamenti di Ricciotti Garibaldi con l’Ambasciata di Serbia a Roma dato esito negativo, il figlio dell’“eroe dei due mondi” ha diffuso una nota (pubblicata da «Il Fascio repubblicano» del 9 agosto) con la quale scoraggia la partenza di volontari. Informati per telegrafo dal giornalista, ex garibaldino, Mario Ravasini, i sette italiani rifiutano di tornare indietro. C. muore in combattimento a Babina Glava, presso Visegrad, il 20 agosto 1914. (A. Luparini) (fonte)
[5] Campagne del 1859
La seconda guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dalla Francia e dal Regno di Sardegna contro l’Austria dal 27 aprile al 12 luglio 1859.
La guerra ebbe come prologo gli accordi di Plombières del 21 luglio 1858 e l’alleanza sardo-francese del gennaio 1859 con i quali il Regno di Sardegna e la Francia prepararono la guerra all’Austria. (fonte)
[6] 1860
Dopo l’armistizio di Villafranca, la maggior parte dei volontari si congedò; il Ministero allora con un decreto del 6 settembre ordinò lo scioglimento del Corpo e la formazione di una Brigata Cacciatori delle Alpi, costituita l’11 ottobre con il 1º Reggimento (dai soppressi 2º e 5º Reggimento, e le 4 compagnie di bersaglieri) a Como ed il 2º Reggimento (con i soppressi 1º, 3º e 4º reggimento e parte del battaglione adolescenti) a Bergamo. Il 14 maggio 1860 la Brigata Cacciatori delle Alpi ebbe poi nome di Brigata Alpi, reggimenti 51º e 52º del Regio Esercito, posta al comando del maggior generale Luigi Bianchis di Pomaretto. Il 51º e 52º furono integrati con la truppa (metà a testa) del battaglione Valtellinese sciolto solo il 20 maggio 1860. Stesso destino ebbero il 30 novembre 1859 artiglieria, genio, ambulanza e treno. Nel novembre vennero licenziate le guide a cavallo, andate con Garibaldi a Bologna. Il battaglione adolescenti, passati al 2º reggimento i giovani di età superiore ai 17 anni, andò con i rimanenti a Biella (Luigi Tettamanti aveva 18 anni).
Venne il 9 febbraio 1860 considerato succursale del battaglione figli dei militari e fu sciolto il 1º gennaio 1861.Nel 1860 i veterani Cacciatori ed i loro ufficiali avrebbero fornito il nerbo delle camicie rosse alla spedizione dei mille. (fonte)
[7] 1861 Maggio
4 maggio: nella seduta del Parlamento italiano si registra un’agitata discussione tra Garibaldi e Cavour riguardo all’inquadramento degli irregolari garibaldini nell’Esercito regolare
Giugno: viene introdotta in Italia la Coscrizione militare obbligatoria. La durata del servizio di leva viene fissata inizialmente a sei anni; successivamente verrà ridotta a cinque, poi a due o tre.(fonte)
[8] 1867 Ottobre
26 ottobre – Giuseppe Garibaldi occupa Monterotondo.
Novembre 3 novembre – Battaglia di Mentana: conclusione della Campagna dell’Agro Romano per la liberazione di Roma voluta da Giuseppe Garibaldi ed iniziata nel viterbese a settembre. Vi presero parte circa ottomila Volontari provenienti da 220 Comuni d’Italia- le truppe pontificie e francesi sconfiggono i volontari di Garibaldi. (fonte)
[9] La piena del Tevere del 1870. Come un segno del destino, il 28 dicembre 1870, poco più di due mesi dopo la breccia di Porta Pia, Roma subì una grande inondazione da 17,22 metri, la maggiore dal 1637. Secondo alcuni studiosi, se nel frattempo il bacino del Tevere non fosse stato ridotto in favore di quello dell’Arno, la piena del 1870 avrebbe superato in intensità addirittura quella del 1598. L’impressione fu grande e di nuovo si pose mano a progetti di opere di difesa di Roma dalle piene. (fonte)
[10] I Cacciatori delle Alpi fu il nome che prese una brigata di volontari, agli ordini di Giuseppe Garibaldi, che combatté una campagna di liberazione nella Lombardia settentrionale, nel corso della seconda guerra di indipendenza italiana, contro l’esercito imperiale austriaco. Successivamente tale denominazione fu trasmessa a reparti dell’Esercito Italiano che ne perpetuarono le tradizioni, un Corpo includente reparti di Fanteria e di Artiglieria Semovente e da Campagna contraddistinti nell’uniforme ordinaria e di gala dalla cravatta rossa. (fonte)
[11] Podestà
Durante il fascismo, era chiamato governatore di Roma il podestà della capitale, Roma. Il governatorato aveva sede principale in Campidoglio, a Palazzo Senatorio e con altri uffici in palazzo Caffarelli. Oltre ai poteri tipici del podestà, al governatore di Roma furono trasferite alcune competenze dell’amministrazione statale e della provincia. Il Governatore dal 3 settembre 1928 al 23 gennaio 1935 è stato Francesco Boncompagni Ludovisi.
(fonte)
Ezio Garibaldi
Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.
Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.
Fonte: wikipedia.org