Vai al contenuto

Ravaglioli Antonio, 1925-35

    DOMANDA DI AMMISSIONE A SOCIO EFFETTIVO

    Alla Spettabile
    Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
    Sede Centrale – Piazza dell’Esedra, 10 – Roma (22)

    Io sottoscritto, Legionario Garibaldino, Ravaglioli Antonio
    figlio di fu Pietro nato il 2 febbraio 1842 a Dovadola
    (Provincia di Firenze ) di professione ex manovale
    avendo fatte le Campagne di Guerra 1860-1866.
    col grado di soldato
    a tenore delle decisioni adottate per l’ammissione alla Federazione Nazionale Italiana fra Vete-
    rani Garibaldini, e presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Federazione, domando di
    essere inscritto come Socio.
    Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di lire cinque.
    A richiesta fornirò prova delle Campagne di guerra fatte.
    Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
    Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello Statuto ed a quelle che potran-
    no essere emanate dagli organi Direttivi della Federazione.
    Roma addì 6 marzo 1925

    FIRMA DEL DICHIARANTE

    + Ravaglioli Antonio

    Domiciliato a Roma (Provincia di Roma)
    Via Orvieto N. 25

    N. 807 di iscrizione
    Ammesso socio con deliberazione del Consiglio Nazionale il giorno 10 marzo 1925
    IL COMITATO DEI CENSORI
    …………….  …………….
          …………….

    IL PRESIDENTE

    Ezio Garibaldi

    timbro Federazione Naz. Italiana fra Veterani Garibaldini * ROMA

    Ravaglioli Antonio, domanda, 1925
    Ravaglioli Antonio, domanda, 1925

    Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini

    SEDE CENTRALE – ROMA – VIA MURATTE 13

    On.
    Comando dei RR. CC. di Roma

    Questa federazione, dovendo procedere alla as-
    segnazione di sussidi concessi da S.E. il Presidente del
    Consiglio ai garibaldini bisognosi, desidera un rapporto
    dettagliato sui quesiti in calce indicati, avvertendo che
    la elargizione fatta in Consiglio dei Ministri, deve ser-
    vire a lenire le vere e grandi miserie dei Veterani Gari-
    baldini.
    Codesto Comando potrà altresì interrogare il garibal_
    dino sulle possibilità che egli venga ricoverato in una del-
    le Case pro Veterani aperte dall’Istituto di Propaganda e
    Assistenza fra Mutilati e Veterani ovvero in quella di Gae-
    ta sorta a cura della Federazione Veterani Garibaldini.

    Con osservanza
    IL DELEGATO STRAORDINARIO
    firma (Ezio Garibaldi)

    timbro FEDERAZIONE NAZ. ITAL. FRA VETERANI GARIBALDINI * ROMA

    timbro
    Legione Terr. Carab. Reali di Roma
    Stazione di Ponte
    N. 38 di Prot.

    da restituire

    ………………………………………………………….

    Cognome e nome Ravaglioli Antonio
    Paternità fu Pietro data di nascita 2 febbraio 1842.
    Domicilio via Orvieto 25 campagne di guerra 1860[1]-1866[2]
    se ammogliato o vedovo o scapolo ammogliato.
    professione ex cantoniere
    se vive solo o a carico di chi a carico della figlia Laura
    condizioni economiche del richiedente misere
    condizioni economiche della famiglia misere
    condizioni economiche delle persone presso le quali vive misere
    La figlia non intende ricoverarlo in  nessun posto, solo
    desidererebbe qualche sussidio.

    Roma lì 28 – 2 – 926.

    IL MARESCIALLO MAGGIORE a P.
    COMANDANTE la STAZIONE
    (Fornarelli Giuseppe)(?)
    Fprnarelli G.

    Note a matita sigla
    a matita rossa 807, defunto, 50
    a matita blu Roma, firma, nome e dati

    ———————–

    20/236
    Comando
    R. Suburbana
    23 FEB 1926

    IL CAPITANO
    COMANDANTE LA COMPAGNIA
    (Guido Grussiai)(?)

    Grussiai

    P S Giovanni

    Compagnia CC. RR. Roma Suburbana
    N 110/40. Prot.
    Al Comando della Tenenza
    CC. RR. di S. Giovanni
    per l’ottemperanza
    Roma li 25/2/926

    IL TENENTE
    Comandante int. la Compagnia
    Masini (?)

    timbro  CARABINIERI REALI * COSP. DI ROMA SUBURBANA

    —————————–

     LEGIONE TERRITORIALE
    DEI CARABINIERI REALI
    di Roma

     Tenenza di P S Giovanni
    N. 60/62 di prot. …. Div. …..
    Alla Stazione di P. Maggiore
    per informazioni e referto, restituendo
    la presente con foglio a parte.
    A Roma lì 26-2-926

    IL TENENTE

    COMANDANTE LA TENENZA

    (Baroni Francesco)
    F Baroni

    Ravaglioli Antonio, domanda a RR CC, 1926
    Ravaglioli Antonio, domanda a RR CC, 1926
    « di 2 »


    Ill mo Signor Ezio Garibaldi

    Il sottoscritto Ravaglioli
    Antonio reduce Garibaldino della
    Campagna 60 = 66 – trovandosi
    nella più scquallida miseria
    unitamente alla vecchia moglie
    essendo nell’età di anni 85 inabi-
    le a tutto, fa domanda affinché
    le venga concesso un sussidio
    facendo parte della federazione
    Nella speranza che le
    Verrà concesso devotamente
    ringrazia
    Ravaglioli Antonio
    Via Orvieto Fabbricato
    12 Scala B Interno 8

    Roma 15-2-26

    Note a matita rossa sigla, 250/sigla, M
    a matita blu RRCC 807

    Ravaglioli Antonio, lettera 1926
    Ravaglioli Antonio, lettera 1926


    FEDERAZIONE NAZIONALE VOLONTARI GARIBALDINI
    SEDE CENTRALE
    ROMA

    N. 807
    Roma 26 Febbraio 1935 XIII
    Ill.mo Sig. Podestà
    Ufficio Anagrafe
    ROMA
    Per uso dell’Archivio storico di questa Federazione,
    La preghiamo di volerci trasmettere la data di morte del
    Garibaldino:

    RAVAGLIOLI ANTONIO = Via Orvieto, 25

    Le saremo grati di voler provvedere perché tale
    notizia si venga comunicata dall’Ufficio Anagrafe.
    In attesa La preghiamo gradire i nostri più cordiali saluti

    IL PRESIDENTE
    (ON. GEN. EZIO GARIBALDI)

    Ravaglioli Antonio, lettera, 1926
    Ravaglioli Antonio, lettera, 1926


    GOVERNATORATO DI ROMA
    IV RIPARTIZIONE
    ———-

    Servizi Demografici

    N. 807

    Spett Federazione Nazionale Valontari Garibaldini
    Roma
    Via Condotti 9
    Ci pregiamo comunicare che il veterano Garibaldino
    …………………………………………………
    è deceduto in questo Comune il giorno 18
    del mese marzo 1926
    Con osservanza
    7-3-35 XIII

    IL PODESTÀ
    (siglato) Zan

    Ravaglioli Antonio, risposta, 1935
    Ravaglioli Antonio, risposta, 1935

    Note

    [1] 1860
    Dopo l’armistizio di Villafranca, la maggior parte dei volontari si congedò; il Ministero allora con un decreto del 6 settembre ordinò lo scioglimento del Corpo e la formazione di una Brigata Cacciatori delle Alpi, costituita l’11 ottobre con il 1º Reggimento (dai soppressi 2º e 5º Reggimento, e le 4 compagnie di bersaglieri) a Como ed il 2º Reggimento (con i soppressi 1º, 3º e 4º reggimento e parte del battaglione adolescenti) a Bergamo. Il 14 maggio 1860 la Brigata Cacciatori delle Alpi ebbe poi nome di Brigata Alpi, reggimenti 51º e 52º del Regio Esercito, posta al comando del maggior generale Luigi Bianchis di Pomaretto. Il 51º e 52º furono integrati con la truppa (metà a testa) del battaglione Valtellinese sciolto solo il 20 maggio 1860. Stesso destino ebbero il 30 novembre 1859 artiglieria, genio, ambulanza e treno. Nel novembre vennero licenziate le guide a cavallo, andate con Garibaldi a Bologna. Il battaglione adolescenti, passati al 2º reggimento i giovani di età superiore ai 17 anni, andò con i rimanenti a Biella.
    Venne il 9 febbraio 1860 considerato succursale del battaglione figli dei militari e fu sciolto il 1º gennaio 1861.Nel 1860 i veterani Cacciatori ed i loro ufficiali avrebbero fornito il nerbo delle camicie rosse alla spedizione dei mille. (fonte)

    [3] 1866
    La Terza guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero austriaco dal 20 giugno 1866 al 12 agosto 1866. Appartiene alla più ampia guerra austro-prussiana della quale rappresentò il fronte meridionale. Ebbe origine dalla necessità dell’Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l’influenza dell’Austria sulle rispettive nazioni. Dopo l’attacco della Prussia all’Austria del 15 giugno 1866, così come previsto dal trattato di alleanza italo-prussiana dell’aprile 1866, l’Italia dichiarò guerra all’Austria. Passato il confine, una parte dell’esercito italiano comandata da Alfonso La Marmora fu però sconfitta nella battaglia di Custoza. Né tale insuccesso fu bilanciato dagli eventi successivi, poiché ad esso seguì per l’Italia un’altra sconfitta nella battaglia navale di Lissa. Fu invece una vittoria italiana la contestuale avanzata di Giuseppe Garibaldi nel Trentino, culminata nella battaglia di Bezzecca. (fonte)

    Ezio Garibaldi

    Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.

    Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.

    Fonte: wikipedia.org

    Approfondimenti

    anvrg