DOMANDA DI AMMISSIONE A SOCIO EFFETTIVO
Alla Spettabile
Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
Sede Centrale – Piazza dell’Esedra, 10 – Roma (22)
Io sottoscritto, Legionario Garibaldino, Ravaglioli Antonio
figlio di fu Pietro nato il 2 febbraio 1842 a Dovadola
(Provincia di Firenze ) di professione ex manovale
avendo fatte le Campagne di Guerra 1860-1866.
col grado di soldato
a tenore delle decisioni adottate per l’ammissione alla Federazione Nazionale Italiana fra Vete-
rani Garibaldini, e presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Federazione, domando di
essere inscritto come Socio.
Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di lire cinque.
A richiesta fornirò prova delle Campagne di guerra fatte.
Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello Statuto ed a quelle che potran-
no essere emanate dagli organi Direttivi della Federazione.
Roma addì 6 marzo 1925
FIRMA DEL DICHIARANTE
+ Ravaglioli Antonio
Domiciliato a Roma (Provincia di Roma)
Via Orvieto N. 25
N. 807 di iscrizione
Ammesso socio con deliberazione del Consiglio Nazionale il giorno 10 marzo 1925
IL COMITATO DEI CENSORI
……………. …………….
…………….
IL PRESIDENTE
Ezio Garibaldi
timbro Federazione Naz. Italiana fra Veterani Garibaldini * ROMA
Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
SEDE CENTRALE – ROMA – VIA MURATTE 13
On.
Comando dei RR. CC. di Roma
Questa federazione, dovendo procedere alla as-
segnazione di sussidi concessi da S.E. il Presidente del
Consiglio ai garibaldini bisognosi, desidera un rapporto
dettagliato sui quesiti in calce indicati, avvertendo che
la elargizione fatta in Consiglio dei Ministri, deve ser-
vire a lenire le vere e grandi miserie dei Veterani Gari-
baldini.
Codesto Comando potrà altresì interrogare il garibal_
dino sulle possibilità che egli venga ricoverato in una del-
le Case pro Veterani aperte dall’Istituto di Propaganda e
Assistenza fra Mutilati e Veterani ovvero in quella di Gae-
ta sorta a cura della Federazione Veterani Garibaldini.
Con osservanza
IL DELEGATO STRAORDINARIO
firma (Ezio Garibaldi)
timbro FEDERAZIONE NAZ. ITAL. FRA VETERANI GARIBALDINI * ROMA
timbro
Legione Terr. Carab. Reali di Roma
Stazione di Ponte
N. 38 di Prot.
da restituire
………………………………………………………….
Cognome e nome Ravaglioli Antonio
Paternità fu Pietro data di nascita 2 febbraio 1842.
Domicilio via Orvieto 25 campagne di guerra 1860[1]-1866[2]
se ammogliato o vedovo o scapolo ammogliato.
professione ex cantoniere
se vive solo o a carico di chi a carico della figlia Laura
condizioni economiche del richiedente misere
condizioni economiche della famiglia misere
condizioni economiche delle persone presso le quali vive misere
La figlia non intende ricoverarlo in nessun posto, solo
desidererebbe qualche sussidio.
Roma lì 28 – 2 – 926.
IL MARESCIALLO MAGGIORE a P.
COMANDANTE la STAZIONE
(Fornarelli Giuseppe)(?)
Fprnarelli G.
Note a matita sigla
a matita rossa 807, defunto, 50
a matita blu Roma, firma, nome e dati
———————–
20/236
Comando
R. Suburbana
23 FEB 1926
IL CAPITANO
COMANDANTE LA COMPAGNIA
(Guido Grussiai)(?)
Grussiai
P S Giovanni
Compagnia CC. RR. Roma Suburbana
N 110/40. Prot.
Al Comando della Tenenza
CC. RR. di S. Giovanni
per l’ottemperanza
Roma li 25/2/926
IL TENENTE
Comandante int. la Compagnia
Masini (?)
timbro CARABINIERI REALI * COSP. DI ROMA SUBURBANA
—————————–
LEGIONE TERRITORIALE
DEI CARABINIERI REALI
di Roma
Tenenza di P S Giovanni
N. 60/62 di prot. …. Div. …..
Alla Stazione di P. Maggiore
per informazioni e referto, restituendo
la presente con foglio a parte.
A Roma lì 26-2-926
IL TENENTE
COMANDANTE LA TENENZA
(Baroni Francesco)
F Baroni
Ill mo Signor Ezio Garibaldi
Il sottoscritto Ravaglioli
Antonio reduce Garibaldino della
Campagna 60 = 66 – trovandosi
nella più scquallida miseria
unitamente alla vecchia moglie
essendo nell’età di anni 85 inabi-
le a tutto, fa domanda affinché
le venga concesso un sussidio
facendo parte della federazione
Nella speranza che le
Verrà concesso devotamente
ringrazia
Ravaglioli Antonio
Via Orvieto Fabbricato
12 Scala B Interno 8
Roma 15-2-26
Note a matita rossa sigla, 250/sigla, M
a matita blu RRCC 807
FEDERAZIONE NAZIONALE VOLONTARI GARIBALDINI
SEDE CENTRALE
ROMA
N. 807
Roma 26 Febbraio 1935 XIII
Ill.mo Sig. Podestà
Ufficio Anagrafe
ROMA
Per uso dell’Archivio storico di questa Federazione,
La preghiamo di volerci trasmettere la data di morte del
Garibaldino:
RAVAGLIOLI ANTONIO = Via Orvieto, 25
Le saremo grati di voler provvedere perché tale
notizia si venga comunicata dall’Ufficio Anagrafe.
In attesa La preghiamo gradire i nostri più cordiali saluti
IL PRESIDENTE
(ON. GEN. EZIO GARIBALDI)
GOVERNATORATO DI ROMA
IV RIPARTIZIONE
———-
Servizi Demografici
N. 807
Spett Federazione Nazionale Valontari Garibaldini
Roma
Via Condotti 9
Ci pregiamo comunicare che il veterano Garibaldino
…………………………………………………
è deceduto in questo Comune il giorno 18
del mese marzo 1926
Con osservanza
7-3-35 XIII
IL PODESTÀ
(siglato) Zan
Note
[1] 1860
Dopo l’armistizio di Villafranca, la maggior parte dei volontari si congedò; il Ministero allora con un decreto del 6 settembre ordinò lo scioglimento del Corpo e la formazione di una Brigata Cacciatori delle Alpi, costituita l’11 ottobre con il 1º Reggimento (dai soppressi 2º e 5º Reggimento, e le 4 compagnie di bersaglieri) a Como ed il 2º Reggimento (con i soppressi 1º, 3º e 4º reggimento e parte del battaglione adolescenti) a Bergamo. Il 14 maggio 1860 la Brigata Cacciatori delle Alpi ebbe poi nome di Brigata Alpi, reggimenti 51º e 52º del Regio Esercito, posta al comando del maggior generale Luigi Bianchis di Pomaretto. Il 51º e 52º furono integrati con la truppa (metà a testa) del battaglione Valtellinese sciolto solo il 20 maggio 1860. Stesso destino ebbero il 30 novembre 1859 artiglieria, genio, ambulanza e treno. Nel novembre vennero licenziate le guide a cavallo, andate con Garibaldi a Bologna. Il battaglione adolescenti, passati al 2º reggimento i giovani di età superiore ai 17 anni, andò con i rimanenti a Biella.
Venne il 9 febbraio 1860 considerato succursale del battaglione figli dei militari e fu sciolto il 1º gennaio 1861.Nel 1860 i veterani Cacciatori ed i loro ufficiali avrebbero fornito il nerbo delle camicie rosse alla spedizione dei mille. (fonte)
[3] 1866
La Terza guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero austriaco dal 20 giugno 1866 al 12 agosto 1866. Appartiene alla più ampia guerra austro-prussiana della quale rappresentò il fronte meridionale. Ebbe origine dalla necessità dell’Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l’influenza dell’Austria sulle rispettive nazioni. Dopo l’attacco della Prussia all’Austria del 15 giugno 1866, così come previsto dal trattato di alleanza italo-prussiana dell’aprile 1866, l’Italia dichiarò guerra all’Austria. Passato il confine, una parte dell’esercito italiano comandata da Alfonso La Marmora fu però sconfitta nella battaglia di Custoza. Né tale insuccesso fu bilanciato dagli eventi successivi, poiché ad esso seguì per l’Italia un’altra sconfitta nella battaglia navale di Lissa. Fu invece una vittoria italiana la contestuale avanzata di Giuseppe Garibaldi nel Trentino, culminata nella battaglia di Bezzecca. (fonte)
Ezio Garibaldi
Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.
Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.
Fonte: wikipedia.org