Avvocato EMILIO MARONI-BIROLDI – Varese
7 marzo
Chiarissimo Signor Prof.re
La mia salute non è buona
ed è per questo che ho tardato a
rispondergli: Vorrei ringraziarla me=
glio che con le parole, procurando=
le copia del bellissimo volume
nel quale Manfredo Camperio [1] descri=
ve, coi particolari che concordano
col racconto di lui, il combattimen=
to di Rodero del 23 agosto [2]; la fo=
totipia del quadro del De Albertis [3]
corrisponde al racconto medesimo.
Se riceverà la copia, la conservi
per mia memoria, perché dubito
di potere tornare al Sacro Monte [4].
Medici [5] commandava un distaccamen=
to che Garibaldi [6] aveva lasciato
ad Arcisade, mentre si dirigeva col
grosso in Valcuvia e di là per
Ternate e Galliate a Morazzone
dove combattè il 26 [7]. Medici riparò
a Stabio e Garibaldi lo raggiunse
a Lugano facendo un lungo giro
con pochi ufficiali (fra i quali il
Daverio,) attraverso la valle di Arcisa_
te e il lago, che passò a Brusimpiano.
è probabile che nella Concordia [8] degli
ultimi d’agosto o dei primi di settembre
vi sia qualche notizia o corrispondenza
da Lugano in proposito. Lo già
disturbata abbastanza per queste
vicende e non so d’altra parte
se avrò lena per raccoglierne il
modesto risultato nel breve tempo che
mi sono prefisso. Il tentativo del
3 novembre da Locarno a Luino [9] fu fatto
del Daverio [10] per mandato di Mazzini [11]
quando Garibaldi era già tornato a Nizza
e fu l’ultimo di quello sciagurato
periodo. Mi voglia sempre bene come
io gliene ho sempre voluto suo aff.mo
avv to Emilio Maroni [12].
Note
[1] Manfredo Camperio
(Milano, 30 ottobre 1826 – Napoli, 29 dicembre 1899) è stato un politico, geografo e patriota italiano. L’8 febbraio 1848 fu arrestato dalla polizia austriaca e imprigionato prima a Linz e successivamente ritrasferito nelle carceri milanesi, da cui evase grazie ai rivoltosi delle Cinque giornate di Milano coi quali poi combatté. (fonte)
[2] Rodero
I combattimenti a Rodero del 23 agosto 1848 fra una compagnia di volontari Garibaldini comandati dal generale Giacomo Medici e gli austriaci del generale D’Aspre. (fonte)
[3] Sebastiano De Albertis
Allievo dell’Accademia di Belle Arti di Brera, contemporaneamente frequenta gli studi del pittore di storia Roberto Focosi e di Domenico e Gerolamo Induno. La sua presenza alle Esposizioni di Belle Arti di Brera, con soggetti storici di impegno civile, è inizialmente discontinua a causa della partecipazione come volontario ai moti risorgimentali e alle guerre d’indipendenza. Fin dal 1855 si dedica al genere militare-patriottico con un ricco repertorio di battaglie, replicate in diverse varianti, che divengono progressivamente una sua specializzazione. Al suo rientro a Milano aderisce alla “Società della Confusion”, con Tranquillo Cremona e Eleuterio Pagliano, in seguito istituzionalizzato come “Circolo degli Artisti” nel 1875. (fonte)
[4] Sacro Monte
Il Sacro Monte di Varese sito a Varese, in frazione Santa Maria del Monte, è costituito da quattordici cappelle, dedicate ai misteri del Rosario, che conducono al santuario di Santa Maria del Monte, luogo di pellegrinaggio sin dal Medioevo, che funge da quindicesima cappella. (fonte)
[5] Giacomo Medici
Giacomo Medici, marchese del Vascello (Milano, 16 gennaio 1817 – Roma, 9 marzo 1882), è stato un generale e politico italiano. La sua è la figura di uno dei più valenti e costanti ufficiali di Giuseppe Garibaldi e in seguito vittorioso generale dell’Esercito Regio nella Terza guerra di indipendenza, nominato successivamente prefetto in Sicilia, e senatore del Regno d’Italia. (fonte)
[6] Giuseppe Garibaldi
Giuseppe Maria Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 – Caprera, 2 giugno 1882) è stato un generale, patriota, condottiero, scrittore, marinaio e politico italiano. Figura rilevante del Risorgimento, fu uno dei personaggi storici più celebrati della sua epoca. È noto anche con l’appellativo di «eroe dei due mondi» per le imprese militari compiute sia in Europa, sia in America meridionale. Considerato dalla storiografia e nella cultura di massa del XX secolo il principale eroe nazionale italiano, iniziò i suoi spostamenti per il mondo come ufficiale di navi mercantili, per poi diventare capitano di lungo corso. La sua impresa più nota fu la vittoriosa spedizione dei Mille che portò all’annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d’Italia, episodio centrale nel processo di unificazione della nuova nazione. Massone di 33º grado del rito scozzese antico ed accettato, favorevole all’ingresso delle donne in massoneria (tanto da iniziare sua figlia Teresita), ricoprì anche brevemente la carica di Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia; notoriamente repubblicano e anticlericale, fu autore di numerosi scritti, prevalentemente di memorialistica e politica, ma pubblicò anche romanzi e poesie. (fonte)
[7] Battaglia di Morazzone
Con il nome di Battaglia di Morazzone o Marcia di Morazzone si intende una serie di eventi militari che, inscrivendosi fra gli eventi dei grandi moti del 1848, videro il tentativo degli austriaci di catturare Giuseppe Garibaldi onde impedirgli di arrivare a Roma. Nonostante ciò, pur disponendo di un numero di truppe almeno quattro volte superiore, gli austriaci non riuscirono a catturare Garibaldi, che riuscì poi ad arrivare a Roma nel 1849, per partecipare gli eventi della Repubblica Romana del 1849. La marcia fu la prima impresa militare di Garibaldi in Italia. La principale fonte della marcia sono le memorie del condottiero, gli scritti biografici di Alberto Mario, le testimonianze di numerosi testimoni e saggi moderni di Andrea Frediani e Denis Mack Smith. (fonte)
[8] La Concordia
La Concordia è stato un quotidiano politico pubblicato a Torino dal 1847 al 1850. Fondato da numerose persone di diversa estrazione sociale con l’intento di promuovere la pace sociale, come chiaramente enunciato dal titolo, gradualmente la parte moderata dei promotori uscirà dal giornale che finirà per diventare voce della sinistra. Fu fondatore e direttore il futuro deputato della sinistra democratica Lorenzo Valerio. La Concordia fu spesso in polemica con Il Risorgimento, il giornale fondato da Camillo Benso conte di Cavour. Arriverà a sostenere idee repubblicane e mazziniane. (fonte)
[9] Tentativi fatti dal Canton Ticino — Val Cavarnia. Passaggio dal San Iorio sul San Lucio -Antonio Picozzi – Garibaldi e Medici (1888)
Ma all’alba del 3 i Volontari, con loro grande sorpresa, rilevarono che le sentinelle Austriache vegliavano a poca distanza dalle proprie: perché il nemico guidato dalle medesime lanterne li aveva passo passo fedelmente seguiti. Solo in quell’istante riapparve il generale D’Apice, che dispose i suoi in ordine di battaglia. Comandava il centro certo Fossati, creatosi colonnello, con altri ufficiali del medesimo stampo e ignoti alla pluralità de’ soldati. L’ala destra, destinata a proteggere la già progettata ritirata in Isvizzera, venne dal Generale affidata a due volontari da lui conosciuti allo Stelvio nei mesi in cui egli vi stette a guardia, per ordine del Governo Provvisorio di Lombardia. (fonte)
[10] Francesco Daverio
Prese parte alle Cinque Giornate di Milano nel marzo del 1848 e nell’agosto successivo fu inviato da Giuseppe Mazzini a fare da guida a Giuseppe Garibaldi nella “campagna” nel Varesotto. Combatté a Luino e Morazzone e l’anno dopo riprese le armi a Velletri e alla difesa della Repubblica Romana, dove lavorò come contabile per re Carlo Alberto. Morì il 3 giugno 1849 sotto il fuoco francese, sul colle del Gianicolo, quasi nelle stesse ore in cui cadeva altro eroico varesino, Enrico Dandolo a Villa Corsini. Un altro giovane patriota, originario di Varese, Emilio Morosini sarebbe caduto meno di un mese dopo sempre in difesa della Repubblica Romana nei pressi di Porta S. Pancrazio al Gianicolo. (fonte)
[11] Giuseppe Mazzini
Giuseppe Mazzini (Genova, 22 giugno 1805 – Pisa, 10 marzo 1872) è stato un patriota, politico, filosofo e giornalista italiano. Esponente di punta del patriottismo risorgimentale, le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla formazione dello Stato unitario italiano; le condanne subite in diversi tribunali d’Italia lo costrinsero però alla latitanza fino alla morte poiché egli fu convinto sostenitore dell’istituzione repubblicana contro la monarchia sabauda. Le teorie mazziniane furono di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l’affermazione della democrazia attraverso la forma repubblicana dello Stato. (fonte)
[12] Emilio Maroni Biroldi
Appare nelle note bibliografiche nella biografia di Francesco Daverio:
Bibl.: (E. Maroni Biroldi), F. D. Notizie biografiche pubblicate dalla famiglia, Varese 1911; L’Avvocato Maroni-Riboldi (Varese 1867 c.a – 10 set. 1925) fu il primo a pubblicare, nel 1911, un profilo di Medici (morto a Roma nel 1849). (fonte)