Derna 28 luglio 42
Enrica cara,
ho ricevuto ieri sera la tua del
23 corr. nel frattempo avrai avuto le mie lettere
della scorsa settimana e saprai che sia la valigia che
il pacco sono giunti in perfette condizioni. Sei stata molto
brava – come al solito e ti ringrazio nuovamente. Ero
preoccupato per il ritardo in quanto con la partenza del Duce[1]
sembrava che il corriere aereo dovesse essere sospeso e che
quindi la valigia non avrebbe potuto essere spedita. Per
fortuna il servizio di corriere è stato poi ripreso e continua
tuttavia con sorprendente regolarità.
Il Ministro Mazzolini[2] è partito domenica a mezzogiorno
per Roma in aereo. Ritornerà fra una settimana circa e
sempre che per quell’epoca non sia stata ripresa l’avanzata,
spero di partire a mia volta. Non mi sarà possibile avvertirti
in tempo della mia partenza dovendo aspettare che parta
un aereo direttamente per Roma per evitare di dover fare
in tragitto Lecce – Roma in treno. In ogni caso, se tutto va
come spero, conto di essere costì nella settimana prossima.
Mi fermerò a Roma qualche giorno per poi proseguire per
il Molling per fermarmi colà però soltanto un giorno o due.
Ritornerò poi a Roma e resterò li al più lungo possibile.
Mazzolini ha intenzione di portare già numerosi funzionari
e impiegati per costituire un ufficio Egitto a Derna.
Ieri siamo stati in giro a cercare case da occupare a
requisire a questo scopo. Abbiamo trovato una casa in
condizioni accettabili, le altre sono distrutte o sono in mano
dei tedeschi – quindi niente da fare. Non so come potremo
sistemare gli uffici e circa 30 persone che Mazzolini
vorrebbe far venire. Certo, secondo me, sarebbe molto
meglio creare questo ufficio a Roma, se proprio lo vogliono
fare. Per il resto faccio un a vita assai monotona. Ci alziamo
tardi, svegliati dal nostro attendente che ci porta il caffè,
usciamo di casa verso le undici per fare una passeggiata
in piazza e alle 12 e 30 si va a colazione in una mensa
Ufficiali del Comando settore barbosissima e dove si
mangia piuttosto male. A cominciare dal Generale sembrano
tutti ghiotti di fegato poiché sono cinque giorni che a colazione
e pranzo ci servono il fegato arrosto. Nel pomeriggio si riposa
dalle fatiche fino alle cinque e poi, dopo aver preso un ottimo
caffè, si parte per il Supercomando per sentire se ci sono
novità ( che non ci sono poi mai ). Abbiamo una lussuosa
Alfa Romeo coloniale con un sergente per autista e benzina
senza limitazioni. Le conseguenze di questa vita non hanno
naturalmente potuto + andare. Sono ingrassato in modo
preoccupante e prima di rientrare nel ciclo coniugale dovrò
fare almeno un giorno di dieta assoluta altrimenti
sono sicuro che mi ripudieresti.
Per quanto riguarda le cose carine e teneri che non trovi nelle
mie lettere, hai ragione, ma, vedi, non mi riesce sempre
di di dire quello che penso e ciò che sento. Però non credere
che i sentimenti che non si esprimono non debbano per questo
esistere. Anzi forse sono più profondi quei sentimenti
che non si esprimono. Del resto le cose dolci mi riservo
di farle col mio ritorno che mi auguro avverrà al
più presto perché ho grandissimo desiderio di Te.
Scrivimi presto, cara Enrica, in modo che possa ricevere
molte tue lettere prima della mia partenza.
Ciao, sta bene e tanti tanti baci
dal tuo Gianni[3]
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
17
Sig na Enrica Errera
Via Gregoriana 12
Roma
Tel- 63561
S. A. ETRURIA, Roma Ord. 111 del 22 – 10 – 41 – F.to 12 x 18 (50.000)
Note
[1] … Il 29 aprile 1942 Mussolini incontrò Hitler a Salisburgo: durante questo colloquio i due capi di governo si accordarono per scatenare a breve una grande offensiva in Africa settentrionale. Tra il 26 maggio e il 21 giugno le truppe dell’Asse si resero protagoniste di una vittoriosa avanzata in Libia (battaglia di Ain el-Gazala), che portò, tra l’altro, alla caduta di Tobruch (20 giugno), assediata da oltre un anno. Le armate di Erwin Rommel si trovavano a soli 100 chilometri circa da Alessandria d’Egitto, che, secondo le previsioni dei plenipotenziari italiani e tedeschi, avrebbe dovuto esser raggiunta in poco tempo. Il 29 giugno Mussolini partì per la Libia, dove si trattenne sino al 20 luglio. Tra l’1 e il 29 luglio si combatté la Prima battaglia di El Alamein: le truppe italo-tedesche tentarono invano di sfondare le linee difensive inglesi. Fra il 31 agosto e il 5 settembre fallì, con la battaglia di Alam Halfa, l’ultimo tentativo di sfondamento delle armate del Patto Tripartito. Nella seconda battaglia di El Alamein (combattuta tra il 23 ottobre e il 3 novembre) le truppe del Commonwealth del generale Bernard Law Montgomery (che in agosto aveva sostituito al comando il generale Claude Auchinleck) sconfissero gli avversari, costringendoli a un disastroso ripiegamento.(fonte)
… Il presente volume, ottavo della nona serie, comprende il materiale relativo al periodo intercorrente tra l’indomani della dichiarazione di guerra italiana agli Stati Uniti d’America (12 dicembre 1941) ed il ritorno a Roma di Mussolini dal viaggio in Africa Settentrionale, il 20 luglio 1942. Quel viaggio aveva avuto lo scopo di consentire al capo del governo l’ingresso, alla testa delle truppe italo-tedesche, ad Alessandria d’Egitto ed al Cairo che rappresentavano l’obiettivo strategico dell’offensiva iniziata il 26 maggio. Il mancato proseguimento dell’avanzata oltre El-Alamein costrinse Mussolini, dopo molti giorni di attesa, a rientrare a Roma. Egli pensava d’essere in grado di tornare in Africa Settentrionale quando l’offensiva fosse stata ripresa, ciò che non si verificò più. Il luglio 1942 è quindi emblematicamente la data del maggior traguardo militare raggiunto sul fronte dove l’Italia aveva combattuto dal momento del suo intervento nel conflitto, ed anche quella dell’inizio del definitivo declinare delle fortune militari, che nel volgere di quattordici mesi doveva portare all’armistizio.(fonte)
[2] Serafino Mazzolini, nasce ad Arcevia (AN) il 9 giugno 1890 da famiglia patrizia. Avvocato e giornalista, nel 1911 comanda la Legione nazionalista delle Marche ed è direttore de L’UNIONE. E’ volontario e decorato nella 1. Guerra Mondiale e Legionario fiumano (va a Fiume da Ancona con un Mas sottratto alla Regia Marina). Viene eletto deputato della 27. Legislatura (1924).
Dal 12 febbraio 1925 al 30 marzo 1926 è nel Direttorio del PNF. Inizia la carriera diplomatica all’estero in Brasile e la conclude nel 1940 in Egitto. Il 12 luglio 1941, giorno della proclamazione dell’indipendenza del Montenegro. essendo il trono vacante, viene nominato Reggente “ che emanerà lo Statuto” di questo Stato sorto dallo smembramento del Regno iugoslavo di Pietro II.
Spinto dai colleghi del Ministero degli Esteri, quale Direttore del Personale, in congedo dal 10 agosto 1943, da Gubbio si reca il 27 settembre 1943 a Rocca della Caminate (FO) per un colloquio con Mussolini. Espressamente designato da Pavolini, accetta l‘incarico di Segretario Generale (il Ministro degli Esteri, come nel Ventennio, resta Mussolini) e il 29 settembre a Roma prende le consegne degli uffici di Palazzo Chigi e riceve i fondi di Gabinetto dal decano degli Ambasciatori, Segretario Generale del Ministero dal 30 luglio 1943 e anche sotto Kesselring Commissario della “città aperta di Roma”, Augusto Rosso, che così telegrafa alle Rappresentanze all’estero ”sono sicuro che tutti i funzionari continueranno a dare al nuovo Segretario Generale la stessa cooperazione che hanno dato a me e che è necessaria nelle presenti condizioni al nostro Paese”.
Quando il 30 settembre 1943 la Presidenza del Consiglio dei Ministri crea le sedi bis al Nord, il personale del Ministero inizia il trasferimento a Salò (BS). Ma raggiunge anche Venezia dove, accompagnato dall’Ufficio del Cerimoniale guidato da Giovanni Capasso Torre e da Giovanni Aldrovandi Marescotti, il Corpo Diplomatico li radunatosi: il 10 novembre 1944 con il nuovo Capo ufficio Alberto Bonarelli i Diplomatici accreditati presso la RSI si spostano a Bellagio (CO).
A Salò, a Villa Simonini, con l’arrivo da Roma del Segretario Generale con i Vice Gabinetto Giuseppe Tommasi e Alberto Mellini Ponce de Leon, e il Segretario particolare Giovanni Mayr, il 14 novembre 1943 si insedia il Sottosegretariato. Mentre Villa Portesina , a Porto Portese di San Felice del Benaco distante 4 Km., è sede di rappresentanza del Ministero e residenza del Sottosegretario facente funzione e del Vice Segretario particolare Cesare Minelli. La nomina a Sottosegretario viene perfezionata il 7 marzo 1944. Segue quella di Ambasciatore, il 31 luglio.
A Roma, Palazzo Ghigi è declassato a ufficio staccato sotto la direzione di Giuriati, sostituito il 6 marzo 1944 da Attilio De Cicco (ambedue disertano). Le Direzioni Generali operano a Salò, salvo quella degli Italiani all’Estero e il Servizio Assistenza Internati, che sono a Cadenabbia (CO).
È il tessitore in Italia delle intese con il Reich. Firma il 5 febbraio 1944 insieme a Pellegrini un “accordo sull’oro”, salvandone 33 tonnellate, e il 15 maggio insieme a Tarchi la “convenzione di Fasano”, un atto sul ricupero di ogni preda bellica valido secondo le norme dell’Aia anche se cambiano i Governi. E’ un documento internazionale (rintracciato a Salò, al Sottosegretariato Affari Esterie, con l’aiuto dell’imprigionato Angelo Tarchi ) che evita ingerenze sovietiche nell’immediato ricupero (5 maggio 1945) dell’oro della Banca d’Italia e dei beni artistici trasferiti in Alto Adige. Il 21 ottobre ottiene anche la”equiparazione dei lavoratori italiani a quelli tedeschi”.
Muore di setticemia a Villa Portesina il 23 febbraio 1945. Mussolini commenta “gli Esteri perdono un Capo insostituibile e l’Italia un patriota esemplare” e aiuta nel pagamento dei medici perché il Sottosegretario, causa le lunghe cure diabetiche, non ha lasciato denaro.(fonte)
[3] Giovanni Mayr. Segretario particolare del Segretario Generale del Ministero degli Esteri, Serafino Mazzolini.
Segreteria Particolare – Dopolavoro. Il Sottosegretariato è coadiuvato nella propria attività da una Segreteria Particolare retta dall’addetto consolare Giovanni Mayr; il Sottosegretariato, inoltre, presiede il Dopolavoro del Ministero, che annovera, fra i funzionari, il Console Luigi Bolla ed i Vice Consoli Franco Bobba e Luigi Rivieccio.(fonte)
Svolgerà il suo incarico presso la Villa Simonini a Salò, dal 30 settembre 1943 al 18 aprile 1945(fonte)