On. Federazione Naz.le It.na
fra Veterani Garibaldini
Roma
Io sottoscritto, Ghizzoni Sante
fu Giovanni, residente a Casalmag=
giore (Cremona), Veterano del 1866
e non Garibaldino, avendo ricevuto la
circolare N.26 e trovandosi nelle volute
condizioni, domanda che gli sia assegnato
un sussidio proporzionato al bisogno.
Col massimo ossequio.
Ghizzoni Sante
CASALMAGGIORE 13DIC 1927 Anno VI
Visto
Il Presidente
Camerali N
timbro ASSOCIAZIONE MAZ. COMBATTENTI
Sezione di CASALMAGGIORE
Nota a matita rossa 2034
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N 3153 di Prot: NOTIZIE (Parte da ritornare alla FEDERAZIONE NAZIONALE ITALIANA FRA VETERANI GARIBALDINI) 353
Nome, Cognome e paternità GHIZZONI SANTE fu Giovanni s di Bertoni
Data e luogo di nascita Teresa nato a Casalmaggiore il 9/7/1844
È ammogliato? Si
La Moglie a redditi propri o cosa fa? La moglie del veterano non gode alcun reddito
e non esercita nessun mestiere o professione.
Ha Figli? Si -Cinque.
Nome – Indirizzo
e professione dei figli
1 Ghizzoni Arturo d’anni 42 ammogliato
2 // Arnaldo // 32 id
3 // Giovanni // 35 id
4 // Rosina // 50 maritata
5 // Cinzia // 48 Nubile
Quali dei figli e in quale misura contribuiscono al mantenimento del Padre? Solo la figlia Rosina
esercitando essa il mestiere della fruttivendola e così aiuta il padre
col ricavo del proprio guadagno in una misura alquanto tenue.
Il Veterano è reduce dell’Esercito o Garibaldino? Ex Garibaldino
A quali campagne ha partecipato? Partecipò alle campagne del 60[1] e del 66[2]
Ha riportato ferite od è Mutilato? No
Ricompense al valore NO
Ha la pensione dei Veterani? Si due lire al giorno
Percepisce altre pensioni? No
Quali? //
Condizioni finanziarie e informazioni morali del Veterano Le condizioni del veterano risulta
no misere mentre la sua condotta morale è ritenuta buona in genere.
Il veterano desidera essere ritirato in un Pensionato? No
Casalmaggiore li 18/12/ 1927 Anno VI 192
Il Comandante la Stazione
Il Maresciallo d’alloggio Maggiore a piedi
Comandante la Stazione
(Verdiglione Giuseppe)
Verdiglione
Note a matita blu 30
N Mod. 6
Visto bollo a Lire Due.
Il ricevitore del Registro
Siglato
Stemma Comune Casalmaggiore
N. 2137 Reg. Cert.
Esatte L. 1,50 per diritti di S. C.
IL V. SEGRETARIO
Siglato
Comune di Casalmaggiore
(Provincia di cremona)
UFFICIO DELLO STATO CIVILE
CERTIFICATO DI MORTE
Attesta il sottoscritto risultare dal Registro degli Atti di Morte per l’anno
1928 al N. 107 Parte 1 Serie – Ufficio 1° che:
Ghizzoni Sante
di anni 84 nato in Casalmaggiore domiciliato
in Casalmaggiore di condizione calzolaio
figlio del fu Giovanni
e della fu Bertani Teresa
(I) coniugato con Angiolini Celestina
è morto in Casalmaggiore
il sette novembre millenovecentoventotto
(7 novembre 1928)
In carta libera per uso di beneficenza.
Casalmaggiore, li 13 NOV 1929 Anno VIII 129
L’Ufficiale dello Stato Civile del o
Romolo Padova
- Timbro COMUNE DI CASALMAGGIORE UFFICIO DELLO STATO CIVILE
TIP.-CART G. TOSCANI-CASALMAGGIORE
Note
[1] 1860
Dopo l’armistizio di Villafranca, la maggior parte dei volontari si congedò; il Ministero allora con un decreto del 6 settembre ordinò lo scioglimento del Corpo e la formazione di una Brigata Cacciatori delle Alpi, costituita l’11 ottobre con il 1º Reggimento (dai soppressi 2º e 5º Reggimento, e le 4 compagnie di bersaglieri) a Como ed il 2º Reggimento (con i soppressi 1º, 3º e 4º reggimento e parte del battaglione adolescenti) a Bergamo. Il 14 maggio 1860 la Brigata Cacciatori delle Alpi ebbe poi nome di Brigata Alpi, reggimenti 51º e 52º del Regio Esercito, posta al comando del maggior generale Luigi Bianchis di Pomaretto. Il 51º e 52º furono integrati con la truppa (metà a testa) del battaglione Valtellinese sciolto solo il 20 maggio 1860. Stesso destino ebbero il 30 novembre 1859 artiglieria, genio, ambulanza e treno. Nel novembre vennero licenziate le guide a cavallo, andate con Garibaldi a Bologna. Il battaglione adolescenti, passati al 2º reggimento i giovani di età superiore ai 17 anni, andò con i rimanenti a Biella.
Venne il 9 febbraio 1860 considerato succursale del battaglione figli dei militari e fu sciolto il 1º gennaio 1861.Nel 1860 i veterani Cacciatori ed i loro ufficiali avrebbero fornito il nerbo delle camicie rosse alla spedizione dei mille. (fonte)
[2] 1866
La Terza guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero austriaco dal 20 giugno 1866 al 12 agosto 1866. Appartiene alla più ampia guerra austro-prussiana della quale rappresentò il fronte meridionale. Ebbe origine dalla necessità dell’Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l’influenza dell’Austria sulle rispettive nazioni. Dopo l’attacco della Prussia all’Austria del 15 giugno 1866, così come previsto dal trattato di alleanza italo-prussiana dell’aprile 1866, l’Italia dichiarò guerra all’Austria. Passato il confine, una parte dell’esercito italiano comandata da Alfonso La Marmora fu però sconfitta nella battaglia di Custoza. Né tale insuccesso fu bilanciato dagli eventi successivi, poiché ad esso seguì per l’Italia un’altra sconfitta nella battaglia navale di Lissa. Fu invece una vittoria italiana la contestuale avanzata di Giuseppe Garibaldi nel Trentino, culminata nella battaglia di Bezzecca. (fonte)
Ezio Garibaldi
Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.
Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.
Fonte: wikipedia.org