(Deutschland)
Unterleinleiter der 2.9.1941.
Meine liebe Annionetta!
Recht herzlichen Dank für deinen eben Brief, welchen
ich heute mit riesiger Freude erhielt. Vorallem danke ich dir vielmals für
den schönen Talismann, na hoffendlich bringt Er mir auch Glück.
Aber natürlich bin ich mit dem Du einverstanden, denn wir wollen doch recht
gute und treue Freundinen werden, und da gibt es nur das einfach gesagte
Du. Ich kann dir ja gar nicht sagen, wie ich mich über unsere Freundschaft
feeue. Mir geht es genau so wie dir. Ich habe nämlich hier auch gar keine
passende Freundin. Es ist nur schade, daß wir soweit auseinander wohnen, denn
manchmal muß man sein Herze richtig ausschütten können,und das kann man am
besten bei einer Freundin. Gleich bei deinem ersten Brief, den ich von dir
erhielt sah ich, daß wir glänzend zusammen passen. Ich glaube es gerne, daß
du dort unten dich sehr einsam fühlst, aber auch dies wird vorüber gehen.
Aber deshalb bistIdu doch noch lange nicht egoistisch, wie du schreibst.
Nun müssen wir eben unsere Anliegen und Freuden alles schriftlich machen.
Ich werde immer gleich schreiben,wenn von dir ein Brief kommt.
Allerdings war ich nicht wenig erstannt, daß Hermann schon wieder an der
Front steht. Ich befürchte nur, daß Er sich viel zu viel zugetraut. Denn Er
war doch nun eine Zeitlang so schwer krank. Hoffendlich bekommt Er auch
Urlaub, denn Er hat es wirklich verdient. Und das muß jeder kameradschaft=
licher Offizier einsehen. Ich glaube Er freute sich ganz riesig, wenn Er
nun heim dürfte, für einige Tage. Aber das ist ja vorerst nur ein Träum.
Nun zu meiner Heimat. Vielleicht hat dir Hermann schon etwas erzählt. Ich
bin in Baden – Baden geboren, durch die Kmrpfzeit und Umsturz kamen wir
1933 hier her. Meine Eltern haben ein Uauerholungsheim. Ich bin bei meinen
Eltern. Neben dem Heim ist eine Villa, da wohnen wir. Es ist hier eine sehr
nette Gegend. Ein enges Tal, durch das sich ein kleines Bächlein schlängelt
Die Leute hier sind etwas arm, denn der Boden ist nicht fruchtbar und kalt
ist es auch immer, sogar im Sommer. Aber trotzdem ist es schön hier. Die
reine Luft, die Berge, die wuchtigen Burgen, die von Felsen stolz getragen
werden. Auch viele Tropfsteinhöhlen sind hier in der Gegehd. Ich lege dir ein
Büchlein bei von einer Höhle. Der Ort ist nicht weit von uns enfernt. Wenn du
so für Deutschland schwärmst, mußt du eben mal kommen. Ach Annionetta das wäre
fantastisch. Ich würde dir alles zeigen. Wäre das nicht schön? Dann müßtest du
so kommen, damit du auch noch zum Reichsparteitag kannst, davon hast du sicher
schon vieles gehört. Nürnberg, in der er stattfindet, ist nur 60km von uns weg.
Vielleich kommt alles ainmal, alles viel schnellen wie man selbst denkt.
Heute ist auch mein Bruder gekommen. Er war ein ganzes Jahr schon nicht mehr
da. Er ist bei der Kriegsmarine. Diese Freude von uns Allen kannst du dir ja
vorstellen. Habe nur den einzigen Bruder, sonst keine Geschwister mehr. Wir tan=
zen immer viel wenn Er da ist. Ich tanze doch so schreklich gerne.
Liebe Annionetta, leider kann ich dir diesmal noch kein Bild von mir beilegen,
habe gar nichts schönes. Habe doch bitte etwas Geduld.Du wirst mit der Zeit
schon mehrere erhalten.
Für heute grüße ich dich recht herzlich und bitte schreibe
doch bald wieder deine tr.
deutsche Freundin
Viele Grüße an deine geehrten Eltern.
Meine Eltern lassen die Grüße aufs herzlichste erwidern.
Gertrud
(Germania) Unterleinleiter.2.9.1941
Mia cara Annionetta!
Grazie di tutto cuore per la tua cara lettera,
che ho ricevuto oggi con immensa gioia. Innanzi tutto ti ringrazio molte volte
per il bel portafortuna, che spero mi porti anche felicità.
Ma naturalmente sono d’accordo col “tu”, perché noi vogliamo diventare buonis=
sime e fedeli amiche e quindi ci vuole il semplice detto “tu”.
Io non ti posso assolutamente dire, come io mi rallegri sopra la nostra amici=
zia. A me accade proprio come a te. Cioè, anch’io non ho qui proprio nessuna a=
mica di gusto. Solo, è peccato che noi viviamo così distanti l’una all’altra,
perché spesso si deve poter giustamente aprire il proprio cuore e ciò si può
meglio con un’amica. Ho visto subito dalla tua prima lettera, che ho ricevuta,
che noi andremo splendidamente d’accordo. Io credo volentieri, che tu costà ti
senta dentro di te molto sola, ma anche ciò passerà. Ma perciò, tu non sei tut=
tavia ancora di gran lunga egoista come scrivi. Adesso, noi dobbiamo proprio
fare i nostri affanni e le nostre gioie tutto scrivibile. Io ti scriverò semp=
re subito appena arriverà una tua lettera. Senza dubbio, sono stata non poco
stupita, che H.[1] sia di nuovo al fronte, già. Io temevo solo, che che egli si sentis=
se molto capace di molto. Perché egli è stato ora un periodo tanto gravemente
malato. Speriamo che anch’egli riceva una licenza, perché l’ha veramente merita=
to. E ciò lo può riconoscere ogni cameratesco ufficiale. Io credo che egli si
rallegrerebbe immensamente se potesse andare a casa per alcuni giorni.
Ma, per prima cosa, ciò è soltanto un sogno.
Adesso, alla mia patria. Forse H. ti ha già raccontato qualcosa.
Io sono nata a Baden-Baden; durante il periodo di lotta e di sovvertimento[2],
ce ne venimmo qui nel 1933. I miei genitori hanno una “Gauerholunsheim”, una
casa di svago della provincia. Io sto coi miei genitori. Vicino alla “Casa”
vi è una villa, dove abitiamo noi. Qui è una regione molto bella. Una stretta
valle attraverso la quale serpeggia un piccolo ruscello. La gente di qui è un
po’ povera, perché la terra non è fertile e fa anche sempre freddo, perfino in
estate. Ma, ciononostante, qui è bello. L’aria è pura, le montagne, i massicci ca=
stelli, che sono appollaiati sulla roccia. Qui nella regione vi sono anche mol=
te grotte di stalattiti. Ti allego un libriccino di una di queste grotte.
Il capoluogo non è molto lontano da noi. Se tu t’entusiasmi tanto per la Ger=
mania, devi venirci una buona volta. Ah, Annionetta, sarebbe fantastico. Io ti mo=
strerei tutto. Non sarebbe bello? Poi tu dovresti venire in modo da vedere
Anche la “Giornata del Partito”[3] della quale tu hai certamente sentito molto.
Norimberga, nella quale essa ha luogo. È lontana da noi solo 60 Km.
Forse un giorno accadrà tutto, tutto molto presto di come si
pensi. Oggi è venuto anche mio fratello. Già da un anno intero non era stato
più qui. Egli appartiene alla Marina. Ti puoi immaginare bene la gioia di noi
tutti. Ho soltanto questo unico fratello, e nessun’altro più. Noi balliamo sem=
pre molto quando egli è qui. Io ballo così terribilmente volentieri.
Cara Annionetta, purtroppo questa volta non ti posso allegare nessuna mia foto.
non ne ho proprio di belle. Per piacere, abbi un po’ di pazienza. Col tempo
ne riceverai parecchie.
Per oggi ti saluto di tutto quore e per favore scrivi presto di nuovo.
Tua fedele antica tedesca Gertrud.
Molti saluti ai tuoi on. genitori. I miei genitori fanno ricambiare cordialis=
simamente i saluti.
Fräulen
M. Annionetta Basile[4]
Via Milano 58.
Tripoli
(Afrika)[5]
Abs. Gertrud Deschler Unterleinleiter Oberfranken[6]
b/ Ebermannstadt (Gauerholungsheim)
(Deutschland) 2941
Note
[1] Hermann Scheck
[2] La rivoluzione di novembre del 1918-19 condusse, nell’ultima fase della prima guerra mondiale, alla trasformazione dello stato tedesco da una monarchia costituzionale in una repubblica pluralista, parlamentare e democratica.
Le radici profonde della rivoluzione si possono trovare nelle tensioni sociali nell’Impero tedesco e nell’incapacità di riforma delle élite al potere. Nell’immediato, causa scatenante della rivoluzione fu la politica del Comando supremo dell’Esercito (Oberste Heeresleitung, OHL) e la decisione del Comando della Marina, pur essendo ormai certa la sconfitta bellica della Germania, di condurre ugualmente un’ultima battaglia navale contro la Royal Navy inglese. Ciò provocò la sollevazione dei marinai che, scoppiata inizialmente a Wilhelmshaven e a Kiel, si trasformò nel giro di pochi giorni in una rivoluzione che investì l’intera Germania. Il 9 novembre 1918 essa condusse alla proclamazione della repubblica, cui seguì poco dopo l’abdicazione formale del Kaiser Guglielmo II. Gli obiettivi dei rivoluzionari, guidati dalle idee socialiste, fallirono nel gennaio 1919 per l’opposizione dei capi del SPD. Per timore di una guerra civile essi – come anche i partiti borghesi – non vollero esautorare completamente le vecchie élite imperiali, bensì si sforzarono di riconciliarle con le nuove condizioni democratiche del potere. A tal fine essi conclusero un patto con l’OHL e permisero la soffocazione violenta della cosiddetta Sollevazione spartachista (Spartakusaufstand) con l’aiuto delle milizie nazionaliste dei Freikorps. La rivoluzione trovò la sua conclusione formale l’11 agosto 1919 con l’approvazione della nuova Costituzione di Weimar.(fonte)
[3] Il termine Raduno di Norimberga (in lingua tedesca Reichsparteitag, letteralmente «Giornata nazionale del partito») si riferisce ai congressi tenuti dal Partito nazista in Germania dal 1923 al 1938. Dopo l’ascesa al potere di Adolf Hitler nel 1933 fu definitivamente stabilito di tenere i raduni a Norimberga con cadenza annuale e di trasformarli in imponenti manifestazioni propagandistiche circondate da imponenti elementi scenografici progettati dall’architetto Albert Speer in un’apposita area della città.(fonte)
NB. Gertrud invita Annionetta nel 1941al raduno ma sono due anni che è stato sospeso (Il raduno del 2-11 settembre 1939 doveva avere come tema la pace, rappresentata dalla volontà tedesca di perseguire pacificamente la propria politica di espansione. A dispetto della supposta volontà di pace, il 1º settembre 1939 la Germania invase la Polonia dando il via alla seconda guerra mondiale e il raduno venne cancellato.)
[4] Maria Antonietta Basile, moglie di Luigi Marziani (Senigallia, 26 agosto 1900 – Roma 16 agosto 1977) Odontoiatra. Esperto in Chirurgia orale, di fama internazionale per aver sperimentato il primo impianto sottoperiosteo a griglia di Tantalio.(fonte)
[3] L’assedio di Tobruch avvenne durante la campagna del Nordafrica della seconda guerra mondiale, quando le forze dell’Asse circondarono quelle alleate, in particolar modo australiane, poste a difesa della cittadina omonima. All’occupazione della fortificazione da parte dagli Alleati il 21 gennaio 1941, seguirono nei mesi successivi una serie di offensive e controffensive da ambo le parti.
Durante l’assedio, gli Alleati lanciarono varie operazioni militari in Cirenaica, tra cui l’operazione Brevity, l’operazione Battleaxe e l’operazione Crusader, la quale permise di liberare la città il 27 novembre. Tobruch fu tuttavia riconquistata dall’Asse il 21 giugno 1942 con la battaglia di Ain el-Gazala, dove fu nuovamente messa sotto assedio.
La difesa della città privò l’Asse di un porto su cui far fluire rifornimenti e materiali bellici, relativamente vicino al confine con l’Egitto, e senza il quale le linee di rifornimento di italiani e tedeschi si estesero per 900 km, fino a Bengasi. Inoltre, le truppe assedianti e diverse unità aeree, di entrambi gli schieramenti, non poterono contribuire agli scontri lungo il confine. Le forze navali alleate invece entrarono in porto ripetutamente, portando rifornimenti e prelevando feriti e prigionieri.(fonte)
Nel marzo 1941 inviò in Nordafrica il cosiddetto Afrikakorps guidato dal generale Erwin Rommel. Da quel momento le Panzer-Division dell’Afrikakorps svolsero un ruolo decisivo nella campagna per le forze dell’Asse; nella primavera 1941 il generale Rommel passò all’attacco e riconquistò la Cirenaica tranne Tobruch; dopo altri successi, le forze italo-tedesche furono però sconfitte nell’inverno dello stesso anno dalla nuova offensiva britannica, operazione Crusader, e ripiegarono nuovamente fino al confine della Tripolitania.(fonte)
18 maggio 1941 – Amedeo di Savoia-Aosta capitola in Etiopia. Dopo aver preso la Somalia, le forze britanniche del fronte sud entrarono ad Addis Abeba il 6 aprile 1941 e successivamente si concentrarono assieme a quelle del fronte nord nell’eliminare gli ultimi centri di resistenza in cui le forze italiane superstiti si erano rifugiate. Nelle settimane successive vennero quindi espugnati gli ultimi presidi italiani sull’Amba Alagi, nel Galla e Sidama e a Gondar; il 5 maggio 1941, cinque anni dopo l’entrata di Pietro Badoglio nella capitale etiope, il negus Hailé Selassié tornò ad Addis Abeba, ristabilendo simbolicamente il suo trono di imperatore d’Etiopia e decretando la fine dell’Africa Orientale Italiana.(fonte)
[6] Unterleinleiter è un comune tedesco di 1.271 abitanti, situato nel land della Baviera.(fonte)