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Bramanti Ottavio, 1927-30

    Ill/mo Signore
    Gen, EZIO GARIBALDI
    Delegato straordinario dell’Associazione fra i veterani Garibaldini
    ROMA

    Il sottoscritto Garibaldino Bramanti Ottavio, di anni ottantuno (81)
    residente a Pietrasanta , in seguito alle ultime disposizioni del Go-
    verno Nazionale , tenuto conto della sua condizione economica, domanda:
    1°= che in luogo del ricovero a Gaeta[1], o in altro istituto , gli sia pas-
    sato un assegno mensile adeguato.
    Non è in grado di allontanarsi dal paese nativo ove ha sempre vissu-
    to e ove desidera essere sepolto.
    2°= quando ciò non sia assolutamente possibile, per mancanza di spe-
    ciali disposizioni o di mezzi , chie un sussidio fisso annuo quanto que-
    sto sia almeno del massimo di L. 480 , – o piuttosto un sussidio tempo-
    raneo o massimo quando l’altro non avesse a raggiungere la detta cifra.
    Dichiara
    a) di non essere ricoverato in Ospizi o Pensionati ,Istituti ,fra Muti-
    lati e veterani ,né in altro Istituto qualsiasi ,
    b) che manca assolutamente di aiuti familiari ,o di altro ,o di assegni
    o sussidi di Comuni Enti o Istituti .
    c) che infine è assolutamente povero e inabila al lavoro
    Unisce un certificato del Podestà comprovante le espresse circostanze
    e saluta rispettosamente in attesa della più favorevoli disposizioni .
    Pietrasanta 1 Novembre 1827

    Croce di X Timbro MUNICIPIO DI PIETRASANTA ° SEGRETERIA
    Bramanti Mario paralizzato
    Dinelli Ettore scrive
    Santini Angiolo Testa

    Note a matita blu RR CC 21 11 27 non socio

    sul retro a matita firma E Dinelli

    COMUNE DI PIETRASANTA
    IL SINDACO CERTIFICA

    che in Garibaldino Bramanti Otavio di anni 81
    residente in questo Comune, non è ricoverato in o-
    spizio o Pensionati, Istituti fra Veterani e Muti-
    lati o in altri Istituti qualsiasi; che manca as-
    solutamente di aiuti familiari o di altro, o di as-
    segni o sussidi di Comuni, Enti o Istituti: che
    non gode di entrate particolari o familiari, che
    è assolutamente povero e inabile al lavoro e che
    infine è costituito in assoluto stato di povertà.
    in fede
    Rilasciato senza formali ta di bollo per poverta
    del suddetto Garibaldino.
    Pietrasanta 2 Novembre 1927 (anno VI)

    Timbro COMUNE DI PIETRASANTA – UFFICIO ANAGRAFE

    Il Podestà
    Fratterni

    Bramanti Ottavio, lettera, 1927 b
    Bramanti Ottavio, lettera, 1927 b
    « di 2 »

    DOMANDA DI AMMISSIONE A SOCIO EFETTIVO

    Alla Spettabile
    Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
    Sede Centrale – Piazza dell’Esedra, 10 – Roma (22)

    Io sottoscritto, Legionario Garibaldino, Bramanti Ottavio
    figlio di fu Cesare nato il 13 Luglio 1843 a Pietrasanta
    (Provincia di Lucca) di professione Scalpellino
    avendo fatte le Campagne di Guerra nel Napoletano nel 1860 e per l’Indipendenza Un. tà Italia nel 1866
    con il grado di  
    a tenore delle decisioni adottate per l’ammissione alla Federazione Nazionale Italiana fra Vete-
    rano Garibaldini, e presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Federazione, domando di
    essere inscritto come Socio.
    Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di lire cinque.
    A richiesta fornirò prove delle Campagne di guerra fatte.
    Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
    Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello Statuto ed a quelle che potran-
    no essere emanate dagli organi Direttivi della Federazione.

    Pietrasanta addi 24 Novembre 1927

    FIRMA DEL DICHIARANTE

    X Bramanti Ottavio
    domiciliato a Pietrasanta (Provincia di Lucca)
    Via    N.

    N. …..di iscrizione
    Ammesso socio con deliberazione del Consiglio Direttivo il giorno …..
    IL COMITATO DEI CENSORI…..
    IL PRESIDENTE

    Note a matita blu 1966

    Visto sigla Il Podestà
    Moriglioni

    Timbro MUNICIPIO DI PIETRASANTA

    Bramanti Ottavio, domanda, 1927 b
    Bramanti Ottavio, domanda, 1927 b
    « di 2 »

    NOTIZIE (Parte da ritornare alla FEDERAZIONE NAZIONALE ITALIANA FRA VETERANI GARIBALDINI)  

    Nome, Cognome e paternità BRAMANTI OTTAVIO  fu Cesare
    Data e luogo di nascita 13 Luglio 1843 a Pietrasanta
    È ammogliato?
    La Moglie a redditi propri o cosa fa? no
    Ha Figli? no
      Nome – Indirizzo
    e professione dei figli
    ….

    Quali dei figli e in quale misura contribuiscono al mantenimento del Padre? //
    Il Veterano è reduce dell’Esercito o Garibaldino? Garibaldino
    A quali campagne ha partecipato? 60[2] e 66[3]
    Ha riportato ferite od è Mutilato? no
    Ricompense al valore no
    Ha la pensione dei Veterani? Si L. 60 al mese N° 218854 del libretto
    Percepisce altre pensioni? no
    Quali?  no
    Condizioni finanziarie e informazioni morali del Veterano Misere di buona condotta
    in genere
    Il veterano desidera essere ritirato in un Pensionato? no
    Pietrasanta li 27 Novembre 1927


    Il Comandante la Stazione
    E….. Luigi (?)

    Bramanti Ottavio, risposta RR CC, 1927
    Bramanti Ottavio, risposta RR CC, 1927

    COMUNE DI PIETRASANTA

    PROVINCIA DI LUCCA

    UFFICIO DI STATO CIVILE
    CERTIFICATO DI MORTE

    N. 36 del registro Atti di Morte dell’anno 1928 Parte I

    L’Ufficiale dello Stato Civile certifica

    che dai registri dello Stato Civile di questo Comune risulta che nel giorno
    Ventitrè del mese di Marzo dell’anno
    mille novecentoventotto
    in Pietrasanta è morto Bramanti Ottavio
    figlio di fu Cesare e di fu Bertini Carlotta
    di condizione pensionato di anni 84 di Stato
    Civile coniugato a Mancini Teresa
    Rilasciato il presente certificato senza formalità di bollo per uso di
    beneficenza

    Pietrasanta, li 3 Gennaio 1930 (Anno VIII)

    L’Ufficiale

    G M…..

    Timbro COMUNE DI PIETRASANTA STATO CIVILE

    TIP. BACCI PIETRASANTA

    Bramanti Ottavio, certificato morte, 1930
    Bramanti Ottavio, certificato morte, 1930

    Note

    [1] Ricovero di Gaeta
    RELAZIONE e REGIO DECRETO 21 settembre 1933, n. 1232.
     4° prelevazione dal fondo di riserva per le spese impreviste
    dell’esercizio finanziario 1933.34.

    Relazione di S. E. il Ministro Segretario di Stato per le
    finanze a Sua Maestà il Re, in udienza del 21 settembre
    1933-XI, sul decreto che autorizza una 4a prelevazione dal
    fondo di riserva per le spese impreviste dell’esercizio finan-
    ziario 1933-31.
    MAESTA !
    Per corrispondere, anche nel corrente esercizio finanziario, alla
    Casa di ricovero dei garibaldini di Gaeta, l’annua sovvenzione di
    L. 50.000, si rende necessario autorizzare la -relativa assegnazione
    al bilancio del Ministero delle finanze.
    In relazione a quanto dispongono le vigenti norme sulla con-
    tabilità generale dello Stato, l’indicata somma viene prelevata dal
    fondo di riserva per le spese impreviste come dal decreto che ho
    l’onore di sottoporre all’Augusta sanzione della Maestà Vostra.

    VITTORIO EMANUELE III
    PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE
    RE D’ITALIA

    Visto l’art. 42 del R. decreto 18 novembre 1923, n. 2440,
    sull’amministrazione del patrimonio e sulla contabilità ge-
    nerale dello Stato;

    Ritenuto che sul fondo di riserva per lo spese imprevi-
    ste dell’esercizio 11nanziario 1933-34 sono disponibili lire
    39.623.000 ;
    Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per
    le finanze;
    Abbiamo decretato e decretiamo:
    Articolo unico.

    Dal fondo di riserva per le spese impreviste inscritto al
    capitolo n. 240 dello stato di previsione della spesa del Mi-
    nistero delle finanze per l’esercizio finanziario 1933-1934, è
    autorizzata una 4a prelevazione nella somma di L. 50.000 da
    assegnare al capitolo n. 385 (aggiunto, in conto competenza) :
    « Sovvenzione per la Casa di ricovero dei garibaldini in
    Gaeta », dello stato di previsione medesimo.
    Questo decreto sarà presentato al Parlamento per la sua
    convalidazione, restando il Ministro proponente autorizzato
    alla presentazione del relativo disegno di legge.
    Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello
    Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei
    decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di
    osservarlo e di farlo osservare.

    Dato a San Rossore, addì 21 settembre 1933 – Anno XI
    VITTORIO EMANUELE
    Jung.
    Visto, il Guardasigilli : DE FRANCISCI.
    Registrato alla Corte del conti, addi 27 settembre 1933 – Anno XI
    Atti del Governo, registro 336, foglio 145.
    – MANCINI. (fonte)

    [2] 1860
    Dopo l’armistizio di Villafranca, la maggior parte dei volontari si congedò; il Ministero allora con un decreto del 6 settembre ordinò lo scioglimento del Corpo e la formazione di una Brigata Cacciatori delle Alpi, costituita l’11 ottobre con il 1º Reggimento (dai soppressi 2º e 5º Reggimento, e le 4 compagnie di bersaglieri) a Como ed il 2º Reggimento (con i soppressi 1º, 3º e 4º reggimento e parte del battaglione adolescenti) a Bergamo. Il 14 maggio 1860 la Brigata Cacciatori delle Alpi ebbe poi nome di Brigata Alpi, reggimenti 51º e 52º del Regio Esercito, posta al comando del maggior generale Luigi Bianchis di Pomaretto. Il 51º e 52º furono integrati con la truppa (metà a testa) del battaglione Valtellinese sciolto solo il 20 maggio 1860. Stesso destino ebbero il 30 novembre 1859 artiglieria, genio, ambulanza e treno. Nel novembre vennero licenziate le guide a cavallo, andate con Garibaldi a Bologna. Il battaglione adolescenti, passati al 2º reggimento i giovani di età superiore ai 17 anni, andò con i rimanenti a Biella.
    Venne il 9 febbraio 1860 considerato succursale del battaglione figli dei militari e fu sciolto il 1º gennaio 1861.Nel 1860 i veterani Cacciatori ed i loro ufficiali avrebbero fornito il nerbo delle camicie rosse alla spedizione dei mille. (fonte)

    [3] 1866
    La Terza guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero austriaco dal 20 giugno 1866 al 12 agosto 1866. Appartiene alla più ampia guerra austro-prussiana della quale rappresentò il fronte meridionale. Ebbe origine dalla necessità dell’Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l’influenza dell’Austria sulle rispettive nazioni. Dopo l’attacco della Prussia all’Austria del 15 giugno 1866, così come previsto dal trattato di alleanza italo-prussiana dell’aprile 1866, l’Italia dichiarò guerra all’Austria. Passato il confine, una parte dell’esercito italiano comandata da Alfonso La Marmora fu però sconfitta nella battaglia di Custoza. Né tale insuccesso fu bilanciato dagli eventi successivi, poiché ad esso seguì per l’Italia un’altra sconfitta nella battaglia navale di Lissa. Fu invece una vittoria italiana la contestuale avanzata di Giuseppe Garibaldi nel Trentino, culminata nella battaglia di Bezzecca. (fonte)

    Ezio Garibaldi

    Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.

    Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.

    Fonte: wikipedia.org

    Approfondimenti

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