January 5th, 1920.
Dear Signor Schanzer,
Thank you for sending me a synopsis of your speech to the Chamber on the financial position of Italy as well as for the good wishes which you so kindly sent me for the New Year. I trust that for you too this year will be a happy and a prosperous one. The Finance Ministers of all countries have a difficult time before them, but I have no doubt that Europe will gradually recover her position. It has always seemed to me that the immense undeveloped resources which Italy possesses in her water power will before long enable her to bear without too much difficulty the immense burdens which she in common with the rest of us has incurred through the War.
You probably saw the reference to the economic state of Europe in the speech of His Majesty closing the Session of the British Parliament, but in case it did not reach you I send a copy. I am afraid that the prospects of American co—operation do not look as good as we should wish
wish
sincerely
Mrs.
Austen Chamberlain
His Excellency
Signor Schanzer.
Extract from The King’s Speech on the Prorogation of Parliament on Tuesday December 23rd, 1919.
My Lords, and Members of the House or Commons,
I cannot view without concern the grave economic position of a large part of Europe. The task of restoring credit’ and restarting industry in the countries whose economic life has been destroyed by five years of war is one of the first conditions of a return to settled peace, but it is too large a task for any nation to undertake unaided. I was enabled by the liberality of Parliament to place a large sum at the disposal of the Supreme Economic Council for the relief of immediate necessities, but that sum is now nearly ethausted. Further measures of relief and reconstruction, can only be undertaken as the result of joint action by all nations interested in the restoration of international commerce. My Government would gladly co-operate with the Governments of other countries to this end if a suitable plan can be devised.
embossed on the page:
Treasury Chambers, Whitehall, S.W.
5 gennaio 1920.
Egregio Signor Schanzer[1],
La ringrazio per avermi inviato una sintesi del Suo discorso alla Camera sulla situazione finanziaria dell’Italia e per gli auguri che mi ha gentilmente inviato per il nuovo anno. Confido che anche per voi questo sia un anno felice e prospero. I Ministri delle Finanze di tutti i Paesi hanno davanti a sé un momento difficile, ma non ho dubbi che l’Europa recupererà gradualmente la sua posizione. Mi è sempre sembrato che le immense risorse non ancora sviluppate che l’Italia possiede nella sua forza idrica le permetteranno in breve tempo di sopportare senza troppe difficoltà gli immensi oneri che, insieme a tutti noi, ha sostenuto a causa della guerra.
Probabilmente avete visto il riferimento allo stato economico dell’Europa nel discorso di Sua Maestà che ha chiuso la sessione del Parlamento britannico, ma nel caso non vi sia arrivato ve ne invio una copia. Temo che le prospettive di cooperazione americana non siano così buone come vorremmo.
desiderio
sinceramente
Mrs.
Austen Chamberlain[2]
Sua Eccellenza
Signor Schanzer.
Estratto dal discorso del Re[3] sulla Proroga del Parlamento di martedì 23 dicembre 1919.
Signori e membri della Camera dei Comuni,
non posso non vedere con preoccupazione la grave situazione economica di gran parte dell’Europa. Il compito di ripristinare il credito e di riavviare l’industria nei Paesi la cui vita economica è stata distrutta da cinque anni di guerra è una delle prime condizioni per il ritorno a una pace stabile, ma è un compito troppo grande perché qualsiasi nazione possa intraprenderlo da sola. La liberalità del Parlamento mi ha permesso di mettere a disposizione del Consiglio Economico Supremo un’ingente somma per il soccorso delle necessità immediate, ma tale somma è ormai quasi esaurita. Ulteriori misure di soccorso e ricostruzione possono essere intraprese solo come risultato di un’azione congiunta di tutte le nazioni interessate al ripristino del commercio internazionale. Il mio Governo sarebbe lieto di cooperare con i Governi di altri Paesi a questo scopo, se si riuscisse a ideare un piano adeguato.
in rilevo sulla pagina:
Camere del Tesoro, Whitehall, S.W.
Note
[1] Carlo Schanzer (Vienna, 18 dicembre 1865 – Roma, 23 ottobre 1953) è stato un politico italiano.
Carriera professionale
Avvocato, ufficiale della direzione generale di statistica, passò in seguito alla Biblioteca del Senato del Regno. Nel 1893 fu nominato referendario e divenne consigliere di Stato nel 1898. Dal 1901 fu direttore generale dell’amministrazione civile, e deputato al Parlamento dal 1900 al 1919.
Carriera politica
Chiamato al Governo, fu ministro delle poste e telegrafi dal 1906 al 1909; dal 1912 ricoprì la carica di presidente di sezione del Consiglio di Stato. Fu nominato Senatore del Regno il 7 ottobre 1919.
Nel 1919-20 fu di nuovo ministro del tesoro, poi delle finanze, e poi di nuovo del tesoro. Fu poi a capo della delegazione italiana alla Conferenza navale di Washington (nel 1921), delegato italiano alla conferenza di Genova (nel 1922) e poi più volte delegato all’assemblea delle Società delle Nazioni; chiamato di nuovo al governo, fu per due volte Ministro degli esteri nel 1922. Si iscrisse all’Unione Nazionale Fascista del Senato (UNFS) il 9 giugno 1926 e al Partito Nazionale Fascista (PNF) 15 aprile 1929. Nominato Ministro di Stato, sarà collocato a riposo dal Consiglio di Stato, a domanda, il 26 dicembre 1928.(fonte)
[2] Sir Joseph Austen Chamberlain (Birmingham, 16 ottobre 1863 – Londra, 16 marzo 1937) è stato un politico britannico, figlio di Joseph Chamberlain e fratellastro maggiore del futuro primo ministro del Regno Unito Neville Chamberlain. Ricoprì per due volte la carica di Cancelliere dello Scacchiere e negoziò il patto di Locarno..
Erede politico del padre, entrò in Parlamento come liberale unionista nel 1892. Ricoprì vari uffici tra il 1895 e il 1903, anno in cui fu nominato Cancelliere dello Scacchiere del governo Balfour. In seguito al ritiro dalla vita politica del padre nel 1906 a causa di un ictus, divenne il principale sostenitore della riforma tariffaria voluta dal padre stesso. Nel 1911 ritirò la sua candidatura per la leadership del Partito Conservatore insieme a Walter Long in favore di Bonar Law, al fine di evitare una scissione del partito stesso.
Tornò nel gabinetto nel 1916 con il governo Asquit in qualità di Segretario d’India. In seguito al fallimento della campagna di Mesopotamia e alla prima guerra di Kut, rassegnò le sue dimissioni. Nel 1921 divenne leader del Partito Conservatore e della Camera dei comuni, ma si dimise dopo un solo anno da ambo gli uffici dopo la rivolta del suo stesso partito contro la coalizione liberale-conservatrice, creata dal premier David Lloyd George e sostenuta da Chamberlain.
Come molti altri sostenitori della coalizione, non fece parte dei successivi governi tory, finché non entrò nel gabinetto del secondo governo Baldwin (1925-1929) come Segretario per gli affari esteri. Durante il suo mandato negoziò il patto di Locarno, firmato nel 1925, il cui fine era quello di evitare un conflitto tra la Francia e la Germania: per la sua azione diplomatica, Chamberlain ottenne il premio Nobel per la pace nel 1925.
Nel 1931 fu infine nominato Primo lord dell’Ammiragliato, carica che mantenne per meno di un anno. Fu tra i pochi parlamentari a sostenere gli appelli di Winston Churchill al riarmo contro la minaccia tedesca negli anni trenta. Continuò a partecipare alla scena politica britannica fino alla morte nel 1937.(fonte)
[3] Giorgio V (nato George Frederick Ernest Albert; Londra, 3 giugno 1865 – Norfolk, 20 gennaio 1936) è stato re di Gran Bretagna e Irlanda e dei Dominion britannici d’oltremare, nonché imperatore d’India dal 6 maggio 1910, quale successore di suo padre Edoardo VII, fino alla sua morte sopraggiunta il 20 gennaio 1936.
Sotto il suo regno l’Irlanda divenne indipendente e si costituì in Stato Libero d’Irlanda, del quale fu il primo capo di Stato. Fu appassionato di filatelia e di rugby; nel primo campo contribuì proficuamente alla creazione della collezione filatelica reale, mentre sul piano sportivo gli fu intitolato un trofeo sportivo militare da lui personalmente consegnato alla squadra neozelandese che lo vinse.
Giorgio V e Guglielmo II di Germania erano cugini in quanto la madre di Guglielmo II, Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha era sorella del padre di Giorgio V, Edoardo VII. Erano quindi tra loro cugini primi e nipoti abiatici di Vittoria, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.(fonte)