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Questura Repubblicana di Vicenza. 1945

    Questura Repubblicana Vicenza. 1945

    QUESTURA REPUBBLICANA DI VICENZA

    Comando Reparto Agenti Polizia Ausiliaria
    Prot. N. ………..   Vicenza, lì 9/4/1945/XXIII°

    Risposta al foglio N. …………….. del ……………………………

    OGGETTO:  DICHIARAZIONE

         Si dichiara che l’Agente FAGGIONATO Bruno
    fu Agostino dal giorno 5/1/1945 al giorno 7/4/45
    ha prestato regolare servizio presso questo Reparto.
         Si rilascia la presente a richiesta dell’in=
    teressato ad uso amministrativo.

    IL COMANDANTE DEL BATTAGLIONE
    (Magg. Arturo Pertegato)

    Firma

    Timbro COMANDO BATTAGLIONI AGENTI R. A. DI P. R. – VICENZA
    POLIZIA REPUBBLICANA[1]


    Note

    Il documento è presente sul libro “La polizia repubblicana 1943-1945” di Gabriele Malavoglia (fonte)

    [1] Il Corpo di Polizia Repubblicana è stato un corpo di polizia della Repubblica Sociale Italiana.
    Il Corpo di Polizia Repubblicana venne istituito il 20 novembre 1943, come parte delle Forze Armate, nel territorio della Repubblica Sociale Italiana (RSI). Qui i compiti di pubblica sicurezza furono assicurati appunto dal Corpo di Polizia Repubblicana e dalla Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), costituita dai disciolti Reali Carabinieri, dalla Polizia dell’Africa Italiana (PAI) (che svolse servizio unicamente a Roma per tutto il periodo dell’occupazione tedesca) e dalla disciolta Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN). Il Corpo di Polizia Repubblicana, invece, assorbì i funzionari civili del dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno e gli appartenenti al disciolto (nel territorio della RSI) Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza.
    L’organizzazione della polizia repubblicana anticipò in parte la Polizia di Stato fondata nel 1981, in quanto essa divenne un organo mono-componente ed unificato, a differenza dell’ordinamento vigente nel Regno del Sud, dove la polizia continuò ad essere composta dai funzionari civili del Ministero dell’Interno e dal Regio Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza. Alla fine della guerra venne riassorbito dal Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza.
    Il Corpo di Polizia Repubblicana contava circa 20.000 uomini, dislocati prevalentemente nelle città capoluogo di provincia, organizzati su 10 ispettorati regionali e 66 questure, due scuole di specializzazione – una per agenti e una per ufficiali, entrambe a Padova -, nuclei di scorta distaccati presso i vari ministeri, inclusa la squadra presidenziale addetta alla sicurezza del Capo del Governo più reparti operativi mobili per assolvere alle funzioni antiguerriglia e di controllo del territorio.
    I reparti antiguerriglia, raggruppati nelle forze di polizia, sempre dipendenti dal Ministero dell’Interno, consistevano in:

    • 6 battaglioni organizzati secondo l’organico militare;
    • Legione Autonoma Mobile Ettore Muti, comandata dal colonnello Francesco Colombo;
    • Legione Arditi di Pubblica Sicurezza “Pietro Caruso”, comandata dal tenente colonnello Pietro Caruso.

    Le questure disponevano ognuna di un’unità strutturata militarmente corrispondente ad una compagnia con compiti di ordine pubblico, allo stesso modo ognuno dei dieci ispettorati disponeva di un’analoga unità.(fonte)

    Relativamente alle attività della Polizia Ausiliaria Repubblicana della Questura di Vicenza nel 1944 (fonte)

    Repubblica Sociale Italiana. (RSI) Denominazione assunta dal regime fascista repubblicano instaurato il 23 settembre 1943 da B. Mussolini, nella parte di territorio italiano occupato dai Tedeschi. Comprendeva le regioni del Centro-Nord a eccezione del Trentino, dell’Alto-Adige, della provincia di Belluno, del Friuli e della Venezia Giulia, dell’Istria, annesse di fatto al Terzo Reich. Il nuovo governo si insediò nei pressi di Salò, sul Lago di Garda (da cui la denominazione Repubblica di Salò), mentre i ministeri furono dislocati in varie sedi dell’Italia settentrionale. Il programma della RSI, esposto nel «manifesto di Verona» e approvato dal congresso del Partito fascista repubblicano (Verona 15-16 novembre 1943), riesumava, nel tentativo di conquistare il consenso popolare, le formule rivoluzionarie del primo fascismo e prevedeva, tra l’altro, l’abbandono delle corporazioni e la creazione di una Confederazione nazionale del lavoro, forme avanzate di legislazione sociale e la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese. Il programma, osteggiato dai Tedeschi e dagli ambienti industriali e finanziari, non fu realizzato mentre, a partire dagli scioperi del marzo 1944, si sviluppò una crescente opposizione operaia alla RSI. Subordinata ai Tedeschi, quest’ultima svolse un’azione prevalentemente amministrativa e militare nel conflitto con l’esercito alleato e il movimento partigiano.
    Il termine repubblichino – già usato da V. Alfieri in una lettera a Mario Bianchi del 15 aprile 1793, con riferimento ai fautori della Rivoluzione francese del 1792 – fu riesumato, con valore spregiativo, per la prima volta da U. Calosso in una trasmissione di Radio Londra, alla fine del 1943, e si diffuse poi in Italia per indicare dapprima i soldati chiamati alle armi dalla R., poi più genericamente gli appartenenti a tale Repubblica. © Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani – Riproduzione riservata(fonte)