Mia cara Lina
Ti scrivo col cuore in gola, perché
oggi è domenica e non posso averti
vicino a me. Tutti i fidanzati oggi
escono, si divertono mentre noi siamo
condannati a star lontano l’uno
dall’altro e a soffrire questa sner=
vante solitudine che ci fa san=
guinare il cuore. Ti amo Linnuccia
mia, e a volte mi dispero perdo il
controllo dei miei nervi perché non
vorrei che la mia bimba resti solo
a Pisa, senza alcun svago e con
la disperazione nell’anima. Lo so
Lina sei giovane, meriti ogni atten=
zione dovresti uscire, divertirti dopo
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Tutte le sofferenze patite per la guerra
e invece il destino è contro te e me.
Non ti avvilire ti prego, il tempo
passa presto e giungerà quel giorno
in cui ci recheremo all’altare per affron=
tare una vita serena e felice. Non
ti lascerò mai Lina, tutte le sere uscirai
con me, perché nessuno portà proi=
bircelo e avrai accanto un uomo che
non avrà altre cure che quelle di
renderti felice e insieme di diventare
un adorabile mammina di un
bel bimbetto che sarà la nostra
gioia. Non disperarti se tuo padre
ti ha fatto capire che ha l’intenzione
di farti sposare fra vent’anni, si
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Dice sempre così ma poi vedrai che le cose cambieranno.
Io in questa settimana andrò a Bari per sapere
quando mi assumono in servizio; se dicono che
debbo aspettare ancora mi recherò di nuovo a Roma
stavolta con un gruppo di reduci della prigionia
nelle mie stesse condizioni a reclamare di assumerci
presto a lavorare. E quando comincerò a lavora=
re, quando avrò raggranellato un gruzzoletto
che mi permetterà di arredare modesta=
mente una casetta, allora ti dirò Lina vuoi farmi
felice, vuoi sposarmi? E non fra vent’anni ma
fra un anno, perché sarò deciso a sistemarmi e a
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Vivere felice accanto a chi voglio tanto
bene. Sei contenta? Ora aspetto con im=
pazienza che passino i giorni, mi srtug=
go dal vederti. Quand’è che vieni
a Foggia? Ho una voglia di darti
tanti baci, di vederti con quel nastro
rosso sui capelli che ti rende più bella
e più sbarazzina. Ti prego scrivimi
più presto. Hai ricevuto la mia
raccomandata con le foto che ti inviai.
Salutami tanto il babbo, la mamma
e Luciano, ricevi i saluti di Tonino
della commarella e dei miei di famiglia
e tu che sei l’essere che amo di più
al mondo ti mando tanti baci in —
picchiato e abbracci a ondate successive
ti adoro, vieni presto a Foggia[1] Tuo Giovanni
Alla Sig na Lina Russo
Via Umberto I° n° 1
Pisa
m. Curcelli Giovanni
Via Marchese De Rosa 84
Foggia
Note
[1] Foggia … Dopo la proclamazione dell’armistizio tra l’Italia e le Nazioni Unite (8 settembre 1943), nonostante i tentativi di resistenza italiana, le forze tedesche s’impadronirono di Foggia, Manfredonia e Cerignola ma poi, sotto la costante pressione delle truppe alleate che continuamente sbarcavano nei porti di Taranto e di Brindisi, i Tedeschi, il 28 settembre 1943, si ritirarono da Foggia (che fu occupata dagli Alleati il 1° ottobre) oltre S. Severo e Lucera. L’intera provincia fu liberata il 10 ottobre 1943.
Durante la successiva campagna d’Italia Foggia costituì la principale base aerea anglo-americana per il settore adriatico e balcanico. A questo si prestava, intorno, la piatta e disalberata pianura del Tavoliere: vi si attrezzarono non meno di 30 fra aeroporti e campi sussidiarî, soprattutto importante quello di Amendola (a circa 20 km. sulla nazionale per Manfredonia) con una pista di lancio principale larga oltre 200 metri e lunga km. 3,5, oltre le derivazioni.
Il nodo ferroviario ha ripreso in gran parte la sua efficienza; ma le funzioni aero-portuali, nonostante progetti e tentativi, sono ritornate assai modeste. Nel campo industriale è da notare la ricostruzione del Poligrafico che ha ripreso la sua attività. La ricostruzione edilizia della città, ostacolata fino a tutto il 1945 dalle requisizioni alleate e da altre servitù di guerra, procede gradualmente, di pari passo col ritorno degli sfollati.
La popolazione presente, che al 31 dicembre 1945 era stimata di 63.973 ab., al 31 dicembre 1947 era di 83.750 ab.(fonte)