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Fiorello La Guardia, 1944

    Fiorello La Guardia, 1944
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    Il Sindaco di New Jork
    FIORELLO LA GUARDIA
    reclama il rispetto della Carta Atlantica a salvaguardia degli interessi italiani

    Il Sindaco di New Jork Fiorello La Guardia[1] ha scritto per la rivista « Free World » (« Mondo libero ») un articolo in difesa della Carta Atlantica.

    Essa parla chiaro per se stessa, dice La Guardia: è un impegno d’onore preso dall’America e dall’(I)nghilterra e non può essere soggetta a interpretazioni restrittive e modificazioni nemmeno da parte di Churchill e Roosevelt. Dopo aver fatto la storia delle condizioni in cui la Carta Atlantica fu promulgata, La Guardia così continua :

    Che cos’è la Carta Atlantica[2]?

       Primo: « La Gran Bretagna e gli stati Uniti non hanno alcuna aspirazione ad ingrandimenti territoriali ». Chiunque può comprendere ciò. I popoli dei due paesi debbono sorvegliare affinchè questo impegno sia mantenuto.

       Secondo: « Essi (i Governi degli Stati Uniti ed il Regno Unito) non desiderano vedere alcun cambiamento territoriale che non si accordi con i desideri, liberamente espressi, dei popoli interessati ». Può forse esservi alcun dubbio circa il significato di questo punto? Perchè tutte queste discussioni, ora che la guerra non è ancora terminata, sul significato della Carta Atlantica? Significa semplicemente che nessun paese o parte d’un paese può esser preso o dato a qualcuno senza il desiderio dei proprii” cittadini od abitanti. Essi soltanto dovranno decidere. I confini territoriali dovranno essere fissati coll’accordo dei desiderii dei popoli stessi, non da un tratto di lapis colorato messo arbitrariamente su una carta geografica.

       Terzo: Le due nazioni si sono impegnate a rispettare i diritti di tutti i popoli di scegliere la forma di governo sotto il quale essi vivranno; esse desiderano di vedere diritti sovrani e governi autonomi restituiti a coloro che ne sono stati privati con la forza. Anche questo è chiaro. ‘Tutti i paesi occupati devono essere liberati ed i loro popoli dovranno decidere la forma di governo che essi desiderano. Ciò significa anche, che alle colonie o alle isole le quali sono state infelici nel passato e che hanno avuto poca o nessuna voce in capitolo in ciò che riguardava il loro destino e la loro forma di governo, è stato garantito il diritto a decidere se tornare allo stato di prima o se stabiliranno altra forma di governo. L’Islanda è la prima ad indicare il suo desiderio d’essere indipendente e di divenire una democrazia.

       Quarto: Qui, forse, il motivo che più d’ogni altro ha generato la guerra è sinceramente affrontato. « I due paesi cercheranno, con il dovuto rispetto per i loro propri impegni, di facilitare per tutti gli Stati, piccoli o grandi, vincitori o vinti, l’accesso, ad uguali condizioni,, al commercio ed alle materie prime mondiali, necessarie per la loro prosperità economica ». Che nessun americano s’inganni. Qui una delle cause della guerra è stata trattata. Se fra poco incominceremo a parlare di nuove barriere doganali, se cercheremo in qualunque modo di deviare da questo principio così vitale nell’ordinamento di un nuovo mondo, i ragazzi delle nostre scuole affronteranno una terza guerra mondiale.

       Quinto: La Carta esprime il desiderio di realizzare la più completa collaborazione fra tutte le nazioni nel campo economico con lo scopo di ottenere per tutte, migliori legislazioni sul lavoro è migliore sicurezza sociale. Non vi è niente di nuovo in questo. Se n’è parlato spesso. Non vi è niente di nuovo in questo. Se n’è parlato spesso. Il principio è stato decantato per secoli, ma molto poco. è stato fatto. Eccovi ora un solenne giuramento, eccovi la sacra parola d’onore data da due grandi popoli, di conseguire un decoroso tenore di vita per tutti. Sotto questo rispetto finora l’uomo è miserevolmente fal(l)ilto. Dio, potente nella Sua saggezza, procurò al mondo tutto l’occorrente, ma all’uomo non è stato dato di farne un uso adatto e conveniente. Al contrario, l’uomo ha accumulato, ha rubacchiato ed ha cercato di monopolizzare a spese altrui il dono che Dio fece a tutti.

       Sesto: E’ stata data la sacra promessa, che dopo la finale distruzione della tirannia nazista tutti gli uomini, in tutti i paesi, potranno vivere in pace, liberi da timori o bisogni. Questo principio è troppo prezioso per essere lasciato come mera poesia storica. Dev’essere tradotto in azione. Dev’essere vivo e reale, qui e all’estero, per gli amici e per i nemici del passato.

       Settimo ed ottavo: Vien data la promessa di accesso agli alti mari e l’abbandono di mezzi coercitivi. Si avvertono le potenze dell’Asse, incluso anche il Giappone, che non saranno più autorizzate ad armarsi. Anche questo principio è chiaro, così da non aver bisogno di schiarimenti, nè di alterazioni. Che non chiedano grazia troppo presto i sentimentali. Nessuna grazia fu dimostrata prima nel 14 Agosto I94I. Nessuna fu mostrata a Pearl Harbour nel Dicembre di quell’anno. Nessuna tregua è stata data ai popoli innocenti dei paesi occupati d’Europa. Nessuna indulgenza v’è stata per molti dei nostri stessi prigionieri. Ogni probabile voglia di ripetersi da parte dei Nazisti o Giapponesi dev’ essere pienamente, completamente, intieramente rimossa. Si parla fin troppo, oggi, del vero significato della Carta Atlantica. Significa esattamente ciò che vi è scritto. Vien detto troppo, ed a volte da alte autorevoli fonti, che dev’essere considerata secondo le condizioni del tempo, ora alquanto diverse. Ah, no, non così! Essa dev’essere intesa secondo le condizioni che la resero necessaria e in rapporto alle sue finalità. Dev’essere interpretata ed applicata secondo quello che noi sappiamo della storia umana, antica e contemporanea. Non può essere cambiata. Dev’essere interpretata e rafforzata per quel che realmente significò e significa per il mondo intero. Dev’essere interpretata alla luce di quel che c’è di più spirituale nell’uomo. Dev’essere applicata come Churchill, l’uoom che salvò il proprio paese, e come Roosevelt che desidera salvare la democrazia, intesero che dovesse esser compresa. Nè conta ciò che Churchill, l’uomo di Stato, potrà dire occasionalmente ora, nè ‘ciò che Roosevelt, affrontando un’elezione, potrà dire più tardi, ma ciò che veramente due grandi uomini di Stato dissero all’unisono quando la libertà e la salvezza erano minacciate. due grandi anime parlarono pel futuro dei loro paesi e per la sicurezza del mondo ».

    Napoli – Agosto 1944


    Note

    [1] Fiorello La Guardia. Uomo politico americano di origine italiana, nato a New York l’11 dicembre 1882. Ha vissuto in gioventù a Trieste, con la famiglia, ed è stato addetto ai consolati americani a Budapest e Trieste (1901-04) e agente consolare a Fiume (1904-06). Ritornato a New York, è stato interprete negli uffici dell’immigrazione a Ellis Island (1907-10), quindi avvocato. Entrato nella vita politica statale nel 1915 come repubblicano, è stato membro della Camera dei rappresentanti dal 1917 al 1921 e dal 1923 al 1933; nel 1919 presidente del Board of Aldermen (consiglio municipale) di New York, di cui il 7 novembre 1933 è stato eletto e il 3 novembre 1937 rieletto mayor. Durante la guerra mondiale comandò una scuola di aviatori e poi le forze aeree americane in Italia, dove tenne anche varî discorsi di propaganda. © Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani – Riproduzione riservata (fonte)

    [2] Carta Atlantica. Dichiarazione di principi di politica internazionale concordata (1941) dal presidente degli Stati Uniti F.D. Roosevelt e dal primo ministro britannico W. Churchill nell’isola di Terranova. I punti essenziali erano: rinuncia a ingrandimenti territoriali; diritto di autodeterminazione dei popoli; diritto di accesso, in condizioni di parità, al commercio e alle materie prime del mondo; libertà dei mari; rinuncia all’impiego della forza, una volta distrutta la tirannia nazista. La C. preparò l’alleanza militare tra i paesi in guerra contro l’Asse e fu lo strumento al quale si richiamò esplicitamente la successiva Dichiarazione delle Nazioni Unite (1° gennaio 1942). © Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani – Riproduzione riservata (fonte)