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Filippo Strini. Commemorazione del prof. Luigi Marziani

    Filippo Strini. Commemorazione del prof. Luigi Marziani
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    Filippo Strini. Commemorazione del prof. Luigi Marziani

    FILIPPO STRINI[1]
    COMMEMORAZIONE
    del Prof.

    LUIGI MARZIANI[2]

    Estratto dagli
    “ATTI DELLA ACCADEMIA LANCISIANA DI ROMA[3]“,

    Vol. XXII – 1977-78

    NUOVA TECNICA GRAFICA
    ROMA

    Prof. LUIGI MARZIANI
    Commemorato dal dott. Filippo STRINI
    Signor Presidente, Accademici, Signore e
    Signori,
    innanzi tutto, vorrei delineare per sommi
    capi la vita del prof. Luigi Marziani.
    Egli nasce a Senigallia (Ancona) il 26
    agosto 1900, figlio e nipote di odontoiatri.
    Laureato in Medicina e Chirurgia il 23
    luglio 1923 all’Università di Roma. Tesi:
    « Fisiologia dei muscoli della masticazione
    con costruzione di un nuovo gnatodinamo-
    metro ».
    Durante il III e IV anno di Medicina
    frequenta gli ambulatori ed i reparti del-
    Ospedale Civile di Ancona.
    Durante il V e VI anno lavora nel Reparto Chirurgia dell’Ospedale
    dei Bambini di Ancona e nella Clinica Chirurgica Privata « Villa Maria »
    del prof. A. Caucci, dei quali diventa aiuto dall’agosto 1923 al feb-
    braio 1924. Ha spesso l’occasione di essere operatore. Nello stesso
    periodo e negli anni 1926-1927 lavora nel gabinetto di Microbiologia
    dell’Istituto di Igiene della Provincia di Ancona.
    Durante il servizio militare, prima è in gabinetti di Batteriologia,
    poi in un Ospedale per autolesionisti al Reparto Osservazione, con l’in-
    carico del Reparto di Radiologia.
    Dal febbraio 1924 al novembre 1925 frequenta a Vienna nell’Isti-
    tuto Odontoiatrico dell’Università i corsi di teoria e pratica obbligatori
    e numerosi altri corsi privati riguardanti branche specializzate della
    stomatologia. Dal 1° marzo al 1° novembre 1925 presta servizio di
    aiuto nel Reparto Chirurgia Mascellare della I Clinica. Chirurgica del-

    Università diretta dal prof. Hans Pichler, il fondatore della moderna
    chirurgia dei mascellari.
    Nello stesso periodo è aiuto nella pratica privata per la Chirurgia
    Mascellare del prof. Otto Hofer.
    Di ritorno a Roma, dal 1926 incomincia ad esercitare privatamente.
    Ad intervalli frequenta le Cliniche Odontoiatriche ed i Reparti di
    Chirurgia Mascellare delle Università di Vienna, Budapest, Berlino, Mo-
    naco di Baviera, Düsseldorf, Essen.
    Nell’anno accademico 1928-1929 è assistente volontario nella Cli-
    nica Odontoiatrica dell’Università di Roma, diretta dal prof. Perna. In
    questo periodo ha spesso occasione di tenere lezioni nell’assenza del
    Direttore.
    Nell’ottobre del 1944 è chiamato a riorganizzare il Reparto Chirur-
    gia Orale dell’Istituto Superiore di Odontoiatria «G. Eastman », che
    dirige sino al 1949.
    Esercita la chirurgia orale prima presso la Clinica « Bastianelli », poi
    presso la Clinica « Villa Mafalda» a Roma.
    Nel 1948 diviene Libero Docente in Clinica Odontoiatrica presso
    l’Università di Roma.
    Docente presso la Scuola di Specializzazione della stessa Clinica.
    Tiene lezioni e conferenze presso organizzazioni culturali e pro-
    fessionali della specialità.
    Pubblica su riviste della specialità, italiane e straniere, numerosi
    lavori di clinica, chirurgia, anatomia, istologia e ricerche particolari.
    Speciale importanza hanno le sue ricerche sull’anatomia chirurgica del-
    Varticolazione temporo-mandibolare e l’adozione di una nuova linea d’in-
    cisione per gli interventi sulla stessa.
    Produce un film sulla « Sindesmotomia integrale » in collaborazione
    con l’Istituto di Radiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia di
    Roma.
    Consegue il « Premio Sanremo di Stomatologia » per il 1954, per
    la migliore pubblicazione dell’anno in campo stomatologico.
    Partecipa attivamente ai principali Congressi nazionali ed inter-
    nazionali di Stomatologia e chirurgia orale. Tiene —- su invito — dimo-
    strazioni cliniche, conferenze ed interventi chirurgici in Austria, Belgio,

    Danimarca, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Israele, Libano,
    Repubblica Federale Tedesca, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia,
    Svizzera.
    E’ invitato a tenere lezioni al I Corso di Aggiornamento Profes-
    sionale promosso nel 1961 dall’Ordine dei Medici di Roma e Provincia.
    E’ redattore della « Rivista Italiana di Stomatologia ».
    Esegue ricerche originali e d’avanguardia in collaborazione con mem-
    bri del Consiglio Nazionale delle Ricerche e di vari Istituti specializ-
    zati di altre Facolta scientifiche dell’Ateneo di Roma.
    E’ membro onorario della « Deutsche Gesellschaft fuer Zahn,-Mund-
    und Kieferheilkunde » (Repubblica Federale Tedesca), del « Verein Oester-
    reichischer Zahnaerzte » (Austria), della « Ellados Stomatologike Etairia »
    (Grecia), della « Suomen Hammaslääkäriseuma » (Finlandia), della « So-
    ciété Odontologique de France ».
    I] Presidente della Repubblica Italiana, On. Giovanni Leone, lo
    nomina Grand’ufficiale al merito della Repubblica.
    Vice-Presidente dell’Associazione Europea Odonto-Stomatologica per
    gli Impianti (AEOSI).
    Socio dal 1957 dell’Accademia Lancisiana di Roma.

    Membro:
    — Società Italiana di Chirurgia
    — Sezione Italiana dell’« International College of Surgeons »
    — Accademia Stomatologica Romana
    — Centro Morfologico Dentale dell’Istituto di Morfologia dell’Univer-
    sità di Cagliari
    — Académie Nationale de Chirurgie Dentaire de France
    — International College of Dentists
    — Groupement International pour la Recherche Scientifique en Stoma-
    tologie
    — International Association for Dental Research
    — Lions Club International – Roma Host
    — International Association of Oral Surgeons
    — Società Medico-Chirurgica Anconitana
    — Accademia Medico-Chirurgica del Piceno
    — Fédération Dentaire Internationale.

    Il suo nome appare nel « Biographical Directory of Members of the
    International Association for Dental Research – European Section » e
    nell’« Oral Surgery Directory of the World ».
    Sul suo metodo di impianti sottoperiostali in tantalio produce un
    film a passo ridotto a colori, uno dei primissimi nell’Italia del dopoguerra.
    Illustra tecnica, interventi, casi finiti, reperti radiografici ed
    istologici.
    Il film è premiato all’VIII Congresso dell’Associazione Internazionale
    del film scientifico. E’ catalogato dall’UNESCO.
    Copia del film è richiesta dal Ministero Affari Esteri italiano per
    una tournée nel Sud America.
    Un’altra copia si trova presso la cineteca dell’« American Dental
    Association » (A.D.A.) per circolazione negli USA, la quale ne detiene
    anche una copia per prestito all’estero. Un altro film illustra l’intervento,
    per la prima volta ideato ed eseguito degli « Impianti immediati in
    tantalio », cioè, degli impianti sottoperiostei in tantalio applicati subito
    dopo le estrazioni dentarie. Si hanno casi ancora in sito dal 1950.
    Presidente del Comitato Dimostrazioni Cliniche e Tecniche del XII
    Congresso Internazionale di Odonto-Stomatologia della Fédération Dent-
    aire Internationale (F.D.I.) (Roma, 1957).
    Delegato italiano della F.D.I. a Congressi internazionali.
    Correlatore al 27° Congresso Italiano di Stomatologia (Sanremo, 1952).

    Relatore:
    — 29° Congresso Italiano di Stomatologia (Venezia, 1954)
    — Congresso Austriaco di Stomatologia (Innsbruck, 1954)
    — 11° Congresso Panellenico (Atene, 1955)
    — XVIII Congresso Nazionale di Stomatologia Spagnolo (Palma di
    Maiorca, 1956).

    Partecipa alle « Centennial Celebrations » dell’American Dental Association
    ed al 47° Congresso della I.D.I. a New York.
    Nella pratica stomatologica è attento nel paziente a studiare la
    correlazione clinica-patologica fra bocca ed il resto dell’organismo.
    Ha intuito ed abilità nell’individuare i segni del cancro orale.
    E’ infaticabile nel cercare il perfezionismo ed il perfezionamento e

    cura con scrupolo e coscienza, avendo sempre di mira il conservare il
    più a lungo e il meglio possibile i tessuti dentali ed orali, sia in odontoiattia
    che in chirurgia dei mascellari.
    Padroneggia magistralmente anche le tecniche del laboratorio odontoiatrico
    grazie alla sua eccezionale manualità.
    E’ il primo a studiare su basi biologiche, cliniche e tecniche il
    problemi degli impianti alloplastici in chirurgia e particolarmente di quelli
    sottoperiostali in tantalio a sostegno di protesi dentaria, sviluppando
    un’originale metodologia scientifica e razionale ed una geniale pionieristica
    applicazione pratica. Questa eccezionale, approfondita, minuziosissima
    pratica, che abbraccia numerosi settori scientifici forse per la prima
    volta affrontati insieme in una ricerca medica, basterebbe da sola a rendere
    l’attività del prof. Marziani una pietra miliare nella sua specialità.
    Insieme con il prof. Bastianelli esegue con il tantalio una cranioplastica
    a scopo terapeutico ed un intervento cranio-frontale a scopo
    estetico.
    E’ amico e collaboratore dei più illustri biologi, chirurghi e clinici
    del tempo.
    Il curriculum vitae che vi ho letto, non credo abbia bisogno di commenti;
    inquadra da solo la sua efficace ed instancabile opera, ad altissimo
    livello, di studioso, di ricercatore, di docente e di professionista.
    Posso quindi dirvi, nei pochi minuti che mi rimangono, alcune
    parole spontanee sul grande Amico scomparso, sulla sua figura di Uomo
    e su quelle che considero le sue doti più elevate.
    Infatti la cultura, la scienza sono bagagli direi obbligatori per un
    docente di grande levatura; non parliamo poi della tecnica, che fine a
    sé stessa, è addirittura artigianato, sia pure raffinato.
    Per di più, l’obiettivo a cui Lui soprattutto dedicò la sua attività
    scientifico-pratica, la « chirurgia orale », è un piccolo settore, una su-
    perspecialità della Stomatologia, che facilmente offre il pericolo, come
    diceva Bernard Shaw, di creare esseri che « sanno tutto di nulla e
    nulla di tutto ».
    Egli si è sempre guardato da questo errore, ha sempre visto il suo
    paziente nel suo insieme unico ed inscindibile di Uomo totale.
    Egli amava i suoi pazienti e faceva loro sentire questo amore in
    ogni suo gesto, momento per momento, dal primo contatto con essi sino

    alla loro completa guarigione, anticipava così quello che attualmente co-
    mincia ad essere considerata una visione sempre più necessaria nella
    medicina e nella filosofia di tutte le attività umane; che l’uomo, cioè,
    non è fatto di psiche e materia ma è un’unità assoluta. L’apparente dif-
    ferenza è soltanto dovuta ad un diverso modo di mostrarsi, della stessa
    cosa, alla nostra limitatissima possibilità di comprendere certi fenomeni
    in certe dimensioni; quando si rispetta il corpo si rispetta la psiche,
    ma non perché in questo modo la gratifichiamo di riflesso, ma perché al-
    trimenti la psiche, che è lì di fronte a noi, tutt’uno con il corpo, verrebbe
    direttamente aggredita umiliata ed offesa; e Lui di queste cose
    ne era convinto.
    Chi lo ha visto operare, ha visto qualcosa di poetico, si può dire
    proprio di poetico; i suoi interventi erano di una delicatezza, come soltanto
    può attuare chi, della « chiruria della bocca », ha capito l’influsso
    che essa può avere sull’equilibrio profondo del paziente.
    Tutti ormai sanno della freudiana fase orale dell’infanzia e della
    traccia che essa lascia per tutta la vita. Bene, bisogna anche sapere perciò
    che la bocca, per l’inconscio del paziente, non è una semplice cavità
    fornita di denti e di mucose, ma che è il suo organo sessuale simboli-
    camente più importante e che tale rimane per tutta la vita; come tale,
    la bocca va trattata delicatamente e va rispettata al massimo. E Lui ri-
    badiva constantemente questo concetto tanto teoricamente, nella sua veste
    di docente, tanto praticamente, nella sua attività di abilissimo operatore.
    A conferma di ciò voglio ricordare un suo bellissimo film sulla
    « Sindesmotomia integrale »; questo film presentò notevoli difficoltà nella
    sua realizzazione tecnica, ma la perfezione con cui fu portato a termine
    dimostra quanto stesse a cuore all’Autore, dimostrare i vantaggi
    della « Sindesmotomia » nella avulsione dentaria. Tale atto operaorio
    che, il più delle volte, dal punto di vista chirurgico, è un intervento
    di normale amministrazione, rappresenta invece, per l’inconscio del pa-
    ziente, sempre e constantemente, anche se in modo più o meno evidente,
    l’azione simbolicamente più aggressiva, drammatica e traumatizzante che
    egli possa subire. L’abolizione delle pinze da estrazione, che la « Sinde-
    smotomia integrale » comporta, non è soltanto una diversa tecnica (in-
    fatti dal punto di vista strettamente tecnico-chirurgico non apporta grandi
    vantaggi) ma inserisce affettuosià e rispetto in un approccio necessaria-
    mente aggressivo. Infatti l’eliminazione degli aborriti strumenti da estra-

    zione trasforma l’avulsione dentaria in un intervento delicato e quasi
    incruento, rispettoso allo stesso tempo dell’integrità dei tessuti e dello
    stato di coscienza del paziente.
    Queste sono le vere ragioni per cui i suoi pazienti lo adoravano,
    oltre che per la sua cultura, per la sua tecnica e per la sua scienza.
    Ma posso aggiungere, senza tema di errore, che il rispetto per gli
    altri derivava dal rispetto che Egli aveva per sé stesso. Io credo che
    la sintesi di quest’uomo possa essere l’aforisma: « Le style c’est l’homme
    même ». Lui era stile e signorilità in tutte le sue manifestazioni. Era
    l’uomo giusto al posto giusto. Sembrava che questa specialità fosse
    stata inventata per Lui, tanto era consona a tutte le sue qualità.
    Bene, questo ricordo dovrebbe servire da esempio ed io sono sicuro
    che servirà da esempio. Riprendo una frase di un Oratore che mi ha
    preceduto pochi minuti fa: «I morti sono soltanto invisibili, ma sono
    tra di noi »; questi ricordi infatti non sono parole, sono verità, sono
    l’unità dello spirito e della materia. Sono cose materiali e possiamo dire
    che sono tra noi in unità di materia e di spirito, cioè in quella certa
    forma che ce le fa sentire presenti in tutti i momenti della nostra vita.
    E dobbiamo essere grati a queste persone che sono passate nel mondo
    così rapidamente, così delicatamente ma così efficacemente lasciandoci
    esempi che dobbiamo riconoscere mirabili. Afflato divino? Certo, afflato
    divino. Perciò ho voluto ricordare a Voi e ricorderò sempre il mio
    amico Luigi Marziani con affettuosa ammirazione, per la sua figura
    così ricca di nobiltà umana in ogni espressione della sua eccezionale
    personalità.


    Note

    [1] Dott. Filippo Strini. Medico chirurgo stomatologo (dentista) Già presidente dell’Associazione Medici Dentisti Italiani
    Categ.; Medicina (Odontoiatria)(fonte)

    [2] Luigi Marziani (Senigallia, 26 agosto 1900  – Roma 16 agosto 1977) Odontoiatra. Esperto in Chirurgia orale, di fama internazionale per aver sperimentato il primo impianto sottoperiosteo a griglia di Tantalio.(fonte)

    [3] L’Accademia Lancisiana è un’associazione di studiosi di medicina, fondata a Roma nel 1715 dal medico Giovanni Maria Lancisi, archiatra pontificio di due papi, Papa Innocenzo XI e Clemente XI.
    L’Accademia è nata il 25 aprile 1715 a Roma per iniziativa del medico fisiologo Giovanni Maria Lancisi con lo scopo di incentivare la pratica, la discussione e la condivisione della conoscenza della medicina e della chirurgia. Lancisi donò all’accademia la sua ricca collezione di trattati medici, che costituì il nucleo della Biblioteca Lancisiana di Roma.
    Dopo diversi cambi di denominazione (Accademia Giacintina, Adunanza degli Amici della Scienza medico-chirurgica, Associazione della Giovane Famiglia Sanitaria degli Ospedali Riuniti di Roma, Società Lancisiana degli Ospedali Riuniti di Roma), fu infine ripristinato il nome originario con regio decreto 27 giugno 1935, n. 1363: in questa occasione essa venne eretta a Ente morale.
    L’accademia continua la sua missione scientifica e culturale ancora oggi, attraverso la regolare organizzazione di convegni scientifici e altre attività. Essa pubblica con cadenza semestrale gli Atti dell’Accademia Lancisiana.
    La sua sede fu inizialmente posta presso la Biblioteca Lancisiana dell’Arcispedale di Santo Spirito. Successivamente trovò la sede attuale, presso il Palazzo del Commendatore dello stesso complesso.(fonte)