Palazzo Valdambrini (Via Ripetta) Sec XVII
Data: 1900 c.a
Autore:
Soggetto: Roma – Palazzo Valdambrini[1]
B/N Colore: Virato seppia
Dimensioni: 19 x 24,5 cm (supporto primario)
Materiale: cartoncino
Tecnica: al bromuro argento stampata in positivo
© Archivio Sacchini
Note
Enrico D’Ancona (1901 – 1982) marito di Beatrice Gulì, figlio di Antonio fondatore dell’Atelier Antonio D’Ancona, Fiume (Rijeka) AntikvariJat Mali neborder Rijeka Ciottina 20B Croati acca year 1900.(fonte)
D’Ancona Antonio, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo di Fiume, attivo dal 1890, menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Ha lo studio in Piazza Andrassy, come emerge dalle fotografie del 1904 di album di famiglia locale (Coll. H. Conighi).(fonte)
[2] Palazzo Valdambrini
Il palazzo Valdambrini, al numero 102 di via Ripetta, presso la chiesa di san Rocco, non richiamerebbe sopra di sé l’attenzione per i suoi pregi architettonici, perché non presenta di interessante altro che il portone barocco, molto originale, fiancheggiato da due pilastri sostenuti da mensoloni scanalati, e due buone teste di cariatidi che sostengono la loggetta di travertino, sotto la quale campeggia una testa muliebre che sostiene il pilastrino centrale. Ma a richiamare la curiosità su questo mediocre palazzo, contribuisce la strana fonte che vi fece erigere Clemente IX (Ganganelli), nel 1774.
Dentro una nicchia quadrata scavata nella parte più settentrionale del palazzo, è murata in alto, nel cavo di una conchiglia, una bizzarra testa d’uomo, imberrettata, scolpita in marmo bianco, dalla cui bocca sgorga l’acqua in una piccola tazza da dove, a traverso due fistole, ricade entro un imbuto o mastello, che a sua volta la trasmette nel cocchiume di una botticella di marmo bianco, poggiata in una vaschetta più grande. La nicchia, completata da qualche ornamento architettonico, è sormontata dalla consueta iscrizione commemorativa.
Questa fontana ricorda quella del Facchino, eretta circa due secoli prima, e che ritroveremo in via Lata, con lo stesso motivo del barile o della botticella; con la differenza che il barile di via Lata versa l’acqua, e questo di Ripetta la riceve.
Per completare le notizie concernenti questa piccola fonte, si deve ricordare che il palazzo Valdambrini era già stato di proprietà, prima dei Fioravanti, poi del marchese Correa, da cui deriva il nome di « Corea » applicato al mausoleo di Augusto — l’Augusteum — che dallo stesso proprietario, divenuto impresario, era Stato trasformato in circo equestre nel secolo XVIII, prima di diventare arena per spettacoli popolari, e, da ultimo, grande e superba sala da concerti.
E’ qui sotto che, per volontà del Duce e per opera del Regime, noi abbiamo avuto l’emozione di ricalcare il suolo imperiale di Roma, e di rimettere in luce le tombe del giovanissimo Marcello e di sua madre, a fianco dell’ipogeo dell’Imperatore Augusto, rievocando le pagine di una fra le più commoventi tragedie famigliari romane.(fonte)