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Mariano Imperiali. Tripoli, 1940

    Mariano Imperiali. Tripoli, 1940
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    retro:

    Tripoli 1940
    Mariano
    Elisabetta de Planta
    Busolli[2]

    AUTORE
    DATA 1940
    SOGGETTO Il capitano di corvetta Mariano Imperiali, insieme alla signora Elisabetta de Planta e al tenente di vascello Pier Gaetano Busolli, a Tripoli.
    B/N COLORE bianco nero
    DIMENSIONI 9×12 cm
    MATERIA E TECNICA Agfa Lupex gelatina bromuro d’argento / carta

    © Archivio Sacchini


    Note

    [1] Mariano Imperiali nacque il 28 dicembre 1905 a Napoli, in Campania. Figlio di Roberto Imperiali (1880-1912) e Margherita de Rosa (ca. 1881-1945), crebbe in una famiglia di prestigio insieme ai suoi fratelli Maddalena (1902-1944), Raffaella (1904-1985) e Riccardo (1907-1960).
    Il 16 gennaio 1941 sposò Clorinda Thaon di Revel (1905-1989), con la quale condivise la vita fino alla sua scomparsa.
    Titolo di nobile lignaggio, Mariano Imperiali portava il prefisso di Duca Don e fu insignito del titolo di Duca di Edimburgo il 30 dicembre 1940. Appartenente alla nobiltà genovese e napoletana, si distinse per il suo servizio nella Marina Militare Italiana, raggiungendo il grado di Comandante della Divisione Militare. Per il suo valore, ricevette due Medaglie di Bronzo al Valor Militare.
    Si spense a Roma il 28 giugno 1994, all’età di 88 anni.(fonte)

    Dalla GAZZETTA UFFICIALE DEL REGNO D’ITALIA • N. 45 del 24-11-1942 (XX). Pag 762

    MINISTERO DELLA MARINA
    Ricompense al valor militare

    R. decreto 18 dicembre 1941-XX, registrato alla Corte dei conti
    addi 13 gennaio 1942-XX, registro n. 1 Marina, foglio n. 249.
    Sono state concesse le seguenti ricompense al valor militare:

    MEDAGLIA DI BRONZO

    Mariano Imperiali di Roberto e di Margherita De Rosa, nato a Napoli 11 28 dicembre 1905, capitano di corvetta (ora capitano di fregata). Portava la squadriglia di siluranti al suo comando ad elevato grado di addestramento infondendo in tutti alto spirito militare. 11 giorno 17 settembre 1940-XVIII la sua torpediniera, dislocata in base avanzata oggetto di violenta azione aerea nemica veniva gravemente colpita da bomba aerea che causava gravissime perdite di personale e sensibili avarie materiali, In tale occasione dirigeva con prontezza, sangue freddo ed efficacia le operazioni dirette a limitare gli effetti dei danni subiti dall’unità. Acque della Cirenaica, luglic-agosto-17 settembre 1940-XVll1.

    [2] Pier Gaetano Busolli di Giuseppe e di Marianna Bissoli, nato a Voghera (Pavia) il 10 gennaio 1909, tenente di vascello (ora capitano di corvetta). –  Ottimo comandante di silurante. Dall’apertura delle ostilità ad oggi ha compiuto lodevolmente numerose missioni di scorta di piroscafi lungo 14 coste libiche in condizioni di particolare disagio per la lunghezza delle missioni affidategli ed in acque soggette all’offesa nemica. Si è prodigato senza posa e con ogni entusiasmo nel delicato ed importante incarico affidatogli. Fu presente a Tobruk durante un’incursione di idrosiluranti ed a Bengasi durante un violento attacco aereo, concorse efficacemente, nelle due circostanze su accennate, con le artiglierie della sua unità, alla reazione controaerea dando prova di calma, serenità, sprezzo del pericolo. Tobruk, 19 luglio Bengasi, 17 settembre 1940-XVIII.

    Pietro Busolli muore il 28.3.1941 nell’affondamento del regio cacciatorpediniere Vittorio Alfieri, dove, in qualità di capitano di corvetta, aveva l’incarico di assistente di squadriglia, nella battaglia di Capo Matapan è nell’elenco del “Secondo Albo D’onore caduti e dispersi M.M.” considerato disperso.

    Da: Con la pelle appesa a un chiodo

    In ricordo dei militari e civili italiani scomparsi in mare durante la Seconda guerra mondiale

    … L’ultimo a vedere il comandante Toscano in vita fu il suo secondo, tenente di vascello Zancardi. Questi stava salendo sul castello quando il comandante diede l’ordine di abbandonare la nave, e lo sentì dire all’assistente di squadriglia, capitano di corvetta Busolli, “No, andate, io resto!”. (fonte)