Militari austriaci controllano il sistema di puntamento del cannone mortaio[1].
retro:
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stampa
CARTOLINA POSTALE
MISURE 9×14 cm
COPYRIGHT Archivio Sacchini
Note
[1] Lo Škoda 30,5 cm Mörser Vz. 1911 o 30,5 cm Belagerungsmörser fu un potente mortaio d’assedio prodotto dalla Škoda Werke di Pilsen e utilizzato soprattutto dall’Imperial regio Esercito austro-ungarico durante la prima guerra mondiale. Questo mortaio sopravvisse al primo conflitto mondiale e fu utilizzato anche durante il secondo da vari eserciti, quali il Regio Esercito, la Wehrmacht e in generale dalle Potenze dell’Asse. Secondo la nomenclatura italiana, il pezzo venne denominato 305/8, indicando con 8 la lunghezza della canna espressa in calibri.
Produzione e sviluppo
Lo sviluppo di quest’arma iniziò nel 1906 per volontà dell’alto comando dell’esercito austro-ungarico alla ricerca di un’arma capace di perforare i grossi spessori in calcestruzzo delle fortezze belghe e italiane. L’appalto per la progettazione e la costruzione fu affidato alla Škoda-Werke di Plzeň. Il lavoro per lo sviluppo continuò fino al 1909, il primo prototipo fu terminato nel 1910 con le prime prove di fuoco svolte segretamente in Ungheria.
Per alcuni problemi tecnici, il pezzo fu riaggiornato e modificato nel 1911: test svolti a Felixdorf, nelle montagne del Tirolo, accertarono che i proietti da 384 kg dell’obice riuscirono a penetrare oltre 2 metri di cemento armato grazie al guscio speciale di cui erano dotati. Successivamente Moritz von Auffenberg, il ministro della guerra, fece un primo ordine di 24 delle nuove armi.
Descrizione
Per il trasporto del mortaio fu necessaria la divisione dello stesso in due parti, affusto e canna, trasportabili da un trattore stradale Austro-Daimler Artilleriezugwagen M.12 con 100 cavalli di potenza che oltre a trainare l’obice, trasportava anche dai 15 ai 18 serventi. Il tutto poteva essere montato e preparato al fuoco in circa 50 minuti.
Il mortaio poteva sparare due tipi di proietto, uno con armatura pesante con spoletta ad azione ritardata dal peso di 384 kg, e un secondo proietto da 287 kg a scoppio convenzionale. Quest’ultimo era capace di provocare un cratere di 8 metri di larghezza per 8 di profondità, e l’uccisione di fanteria nemica nel raggio di circa 400 metri.
Nel 1916, l’M.11 fu aggiornato nella nuova versione M.11/16 dove la differenza principale fu soprattutto nella piattaforma di tiro ora in grado di ruotare di 360 gradi e nell’aumento della gittata a 12.300 metri.(fonte)