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Alessandro Gorini. 1936 ca

    Alessandro Gorini. 1936 ca
    « di 2 »

    FOTO-CRONACA
    Via Trincea
    delle Frasche
    N. 1
    MILANO

    Alessandro Gorini- 1936 ca
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    FOTO-CRONACA
    Via Trincea
    delle Frasche
    N. 1
    MILANO

    Alessandro Gorini. 1936 ca
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    Data: 1936 ca

    Autore: FOTO-CRONACA

    Soggetto: Alessandro Gorini[1] con un gruppo della Divisione CC.NN. “Tevere”

    B/N Colore: Virato seppia

    Dimensioni: 17,5 x 13 cm (supporto primario)

    Materiale: cartoncino

    Tecnica: cromolitografia 

    © Archivio Sacchini


    Note

    [1]Alessandro Gorini (Torino, 27 dicembre 1890 – Milano, 13 gennaio 1980) è stato un politico e militare italiano.

    Biografia
    Si arruolò nel Regio Esercito nel 1911 e prese parte alla Guerra italo-turca in Tripolitania. Nella Prima guerra mondiale combatté sul Carso come sottotenente con il 25º Reggimento dal 1915 al 1917, quando venne gravemente ferito e mutilato al volto, perdendo un occhio. Ricevette una medaglia di bronzo e una medaglia d’argento al valor militare. Per questo cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto con decreto presidenziale del 25 gennaio 1969. Fu uno dei fondatori dell’associazione nazionale mutilati di guerra e presidente della sezione di Milano.

    Nel 1924 fu eletto deputato alla Camera del Regno per il Lista Nazionale. Riconfermato nel 1929 e nel 1934 per il Partito Nazionale Fascista. Dal 1929 al 1934 fu segretario dell’ufficio di presidenza della Camera.

    Ufficiale della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale dal 1930, prese parte come volontario alla guerra d’Etiopia al comando del 201º Battaglione “Legione Mutilati” della 6ª Divisione CC.NN. “Tevere”, con il grado di seniore (maggiore). Ottenne una medaglia di bronzo al valor militare e promosso tenente colonnello per merito di guerra.
    Dal 1939 al 2 agosto 1943 fu consigliere nazionale della Camera dei fasci e delle corporazioni.
    Dopo l’8 settembre 1943 si rifugiò a Canzo e si dichiarò passato all’antifascismo.(fonte)

    Cenni storici

    Cenni storici Durante il ventennio fascista l’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra si integra nelle orgaM7727ioni corporative del fascismo e, nel 1927, viene inquadrata nella Confederazione nazionale dei sindacati fascisti. Nel 1930 i mutilati e invalidi di guerra entrano a pieno titolo nella Milizia nazionale con la creazione della milizia dei volontari mutilati chiamata “X Legione” con presidente Carlo Delcroix. Nel 1935 viene creato un battaglione di mutilati volontari per l’Africa Orientale i cui combattenti e reduci vengono dotati di speciali privilegi pensionistici e di collocamento. Inquadrato nella 220° Legione al comando del Console Mario Mazze., insieme con il 220° Battaglione CC.NN. “Arditi d’Italia”, assume la denominazione di 201°Battaglione CC.NN. “Legione Mutilati”. Il comando del battaglione viene affidato al Seniore Alessandro Gorini.
    La 220° Legione entra a far parte della neocostituita Divisione CC.NN. “Tevere”, comandata dal Generale Enrico Boscardi, il cui motto è “Molti nemici, molto onore”, composta di italiani residenti, mutilati, combattenti, volontari di guerra, arditi e studenti universitari.
    Costituita i17 agosto 1935, il 13 dicembre la Divisione viene passata in rivista da S.M. il Re.
    Il 14 dicembre da Napoli, sul piroscafo “Sardegna”, inizia il suo trasferimento in A.O. sbarcando a Mogadiscio il 29 dicembre 1935. Il 16 aprile il Luogotenente Generale Vernè riceve il comando di una colonna indigena autotrasportata con la quale prende parte a tutta l’offensiva dell’Ogaden, occupando Harrar l’8 maggio 1936

    Le altre Colonne che partecipano alla battaglia dell’Ogaden (14-30 aprile 1936) furono: la Colonna centrale al comando del Generale Frusci, di cui faceva parte la 221° Legione CC.NN. degli italiani all’estero (al comando del Console Panini) lungo la direttrice Gorrahei-Gabredarre-Sassabaneh-Dagabur (Km.213); Il giorno 24 la colonna Frusci combatte accanitamente per tutta la giornata conquistando le prime posizioni nemiche di Hamanlei e la 221° Legione, ha il battesimo de fuoco. La Colonna di destra al comando del Luogotenente Generale Agostini, di cui facevano parte la Coorte di Milizia Forestale e il Battaglione Universitario `ruttatone e Montanara” avanza lungo la direttrice Gherlogubi-Afdub-Uarder-Ado-Curati-Bullalè-Dagabur (Km. 260). n 241ª colonna Agostini, alle 10,30 occupa Gunu Gadu strenuamente difesa dal nemico che resiste fino all’annientamento. Il 5 giugno la 219° Legione disloca le compagnie nei vari presidi e pone il Comando a Moggio. II 24 la 219° conquista Meda col suo battaglione misto e il 261ª Legione viene dislocata a protezione della ferrovia Addis Abeba – Gibuti e stabilisce il Comando Legione nella Capitale. Nella conquista di Meda tutti i legionari feriti sono rimasti in linea.

    Il 6 luglio ha luogo il grande attacco dei ribelli alla ferrovia che resta tagliata; la linea telefonica è interrotta e un treno è deviato ed assediato. Le CC.NN. della 219° e 220° Legione si battono per due giorni, ininterrottamente e sanguinosamente resistono e

    finalmente battono e respingono gli assalitoti. Cadono 54 uomini e il Console Galbiati è ferito gravemente. La Legione si guadagna una bella medaglia di bronzo al V.M. Due ufficiali, uno caduto e l’altro gravemente ferito e rimasto cieco, avranno la medaglia d’oro.

    Raro distintivo da petto del Battaglione Mutilati della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, privo di marchi e stampato su lamierino leggero. Il distintivo raffigura un fascio littorio affiancato da due pugnali della Milizia e attraversato da un cartiglio con il motto: “TUTTI PER IL DUCE – IL DUCE PER LA VITTORIA – LA VITTORIA PER LA PATRIA“. Il tutto è intrecciato con alcuni rami di spine. Questa simbologia sta ad indicare i parimenti delle fatiche di guerra (delle quali i mutilati erano esempio) e la voglia di continuare a combattere per la Patria e per il Duce fino alla Vittoria. Sul retro è dotato di quattro robusti robbi per il fissaggio sulla giubba dell’uniforme.(fonte)