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Enrico D’Ancona, paratoia, 1914

    Enrico D'Ancona, “paratoia presso il mulino Zakalj, 11 V 1914”, matita
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    L’elegante album da disegno di Enrico D’Ancona racchiude un raffinato disegno a matita e un acquerello, mentre le restanti pagine sono intonse. Il disegno a matita, incollato nell’album e realizzato l’anno precedente (1914), raffigura un paesaggio naturale ricco di vegetazione, con foglie e fiori che circondano probabilmente una paratoia in legno, forse appartenente al mulino Zakalj presso Fiume. Una catena solleva la paratia, da cui sgorga una piccola cascata.

    In basso a destra, è presente la data “11/V/914”. L’opera rappresenta uno studio di uno scorcio pittoresco del panorama fiumano e include elementi decorativi vegetali, con foglie che culminano in un fiore dal lungo stelo. Sebbene non sia firmato, questo studio appartiene a Enrico D’Ancona, trovandosi infatti nel suo album. Lo stile è ricco, vivace e pieno di fantasia.

    AttribuzioneOpera di Enrico D’Ancona
    Data11 maggio 1914
    Stilerealista
    StatoBuone condizioni
    MaterialeMatita nera su carta incollata su album
    Larghezza12 cm
    Altezza 16 cm
      

    © Archivio Sacchini

    Ultima pagina in alto a destra:
    Album ricevuto al
    “gabinetto”, il 21giugno
    1915
    Luigia Luchesich


    Note

    Da un passo del Lib. Civ. 1544- 46, 22 febbr. 1345, contenuto nel BULLETTINO DELLA DEPUTAZIONE FIUMANA DI STORIA PATRIA I VOLUME V.  viene citato il mulino Zakalj: Dove la vite regnava sovrana era la contrada della Rezina, Recina, Reccina, Fiumara, situata sul versante opposto dei colli di Clibaz, Sta. Caterina e Pulaz : ossia nella vallata di Grohovo. La località principiava nei pressi del molino Zakalj , come lo si deduce da due _chirografi del 1567 e del 8 marzo 1583, i quali accennano ad un luogo chiamato : contrada “Xiachagliach” e contrada e torrente “Zaccagl” dove c’ erano delle vigne contigue ad altre situate già in con trada Recina, e finiva probabilmente confondendosi con quella di Grohovo. Tutto il versante era un vigneto: soltanto quelli nominati nei libri dei Cancellieri ammontano ad una sessantina, di fronte a tre orti, tre maggesi, sette terreni comunali”(fonte)

    Il mulino è poi citato sulla “RIVISTA SEMESTRALE DELLA SOCIETÀ DI STUDI FIUMANI IN FIUME, ANNO V I e Il SEMESTRE 1927”: “Di fronte al ripetersi del fenomeno, che assumeva proporzioni sempre più disastrose, le autorità governative si convinsero della necessità. di provvedimenti radicali. Fu elaborato il progetto di regolazione di tutto il corso medio della Recina, con argini in pietra che impedissero l’ulteriore dilavamento delle sponde, e briglie e rostre atte a diminuire la pendenza del letto e rompere la violenza delle acque, costringendole a depositare il materiale trascinato nelle piene. Per le lentezze burocratiche i lavori poterono esser iniziati appena il 13 agosto 1898, ma il 19 ottobre dello stesso anno, si ebbe una piena che superò le precedenti per violenza e danni. Nello spazio di 3 ore e ¼ si ebbe una precipitazione di 222.3 mm di pioggia; le acque infuriate spazzarono via il ponte di legno presso Grohovo, strapparono un blocco di pietra alto 10 metri a cui si appoggiava la chiusa presso lo stesso villaggio e vi distrussero il canale di presa costruito di blocchi di pietra, aprirono una breccia di 8 metri nella briglia in betone del Molino Zakalj , sfondarono il nuovo muro (grosso parecchi metri) che separava il corso della Recina dalla sorgente della Fiumara, asportarono il ponte di ferro della Cartiera e lo trascinarono sino a i mulini, e fecero crollare 35 metri di argine presso lo Scoglietto. Il materiale trascinato dalle acque riempì il braccio presso i molini, e per conseguenza, elevato il letto del fiume, le acque si riversarono sulla città. Nelle strade presso la Fiumara si ebbe un’ altezza di 11/2 sino a 2 metri, e il Corso all’ altezza della torre civica era coperta da 30 cm. d’acqua. I danni prodotti in città si calcolarono a 8 milioni di corone”. (fonte)

    Si trova una citazione del mulino in “ASPARE MATCOVICH (1797-1881), BIOGRAFIA POLITICA DI UN PERSONAGGIO CONTROVERSO”: “Grazie alla saggezza ed all’esperienza acquisita in campo internazionale, queste persone contribuiranno alla riapertura della Camera di commercio e del l’industria, che organizzerà anche un Circolo degli imprenditori, i cui membri saranno quasi tutti di origine straniera. Anche altri imprenditori triestini si trasferiranno a Fiume: tra questi anche Carlo d’Ottavio Fontana, che nel 1841 avviò, con il proprio capitale, la costruzione di uno stabilimento di macinazione del grano – il Mulino Zakalj. Tre anni dopo, nel 1844, la proprietà del mulino passava allo “Stabilimento Commerciale di farina di Fiume” con sede, però, a Trieste. I proprietari dello stabilimento risultavano essere Matcovich da una parte e gli azionisti triestini, dall’altra. Il grano proveniva dall’Ungheria meridionale, oppure dall’Ucraina11 e perciò, per un completo funzionamento del mulino, il collegamento ferroviario con il retroterra si presentava indispensabile.

    11D. KLEN, Tvomica papira Rijeka, Rijeka, 1971, pp. 24-27. Da “Gaspare Matcovich a Fiume fino alla rivoluzione 1848/49”(fonte)