MEDAGLIA COMMEMORATIVA
DELLE GUERRE COMBATTUTE
PER L’INDIPENDENZA E L’UNITÀ D’ITALIA
NEL 1848, 1849, 1859, 1860-61
istituita con R. Decreto in data 4 marzo 1865
IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE
del(1) Corpo d’Amministrazione
Dichiara che il(2) Furiere Gerlon Giuseppe
(N° 11515 di Matricola) dello stesso Corpo, ha fatto le Campagne del
(3) 1848[1]
1849 per l‘Indipendenza e l’Unità d’Italia
1859 1860-61
per cui ha diritto a fregiarsi della Medaglia suddetta accompagnata da (4) Due
fascette corrispondenti alle Campagne cui prese parte.
Dato a Torino il 1.° Maggio 1865
I MEMBRI DEL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE
Il Capitano
Blanchi
Il Capitano
E. Foggia
Il Maggiore Relatore
Daccheri
Il Colonnello Presidente
Ialomo
Timbro CORPO D’AMMINISTRAZIONE(5)
(1)Corpo che rilascia la dichiarazione.
(2)Grado, Casato e nome dell’individuo cui si rilascia la dichiarazione.
(3)Si cancelleranno le Campagne cui non prese parte.
(4)S’indicherà il numero in tutte lettere.
(5)Bollo del Consiglio d’Amministrazione.
in alto
N° 1543. d’ordine d’Elenco
MODELLO E
Note
[1] 1848 – 49. La prima guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno di Sardegna e da volontari italiani contro l’Impero austriaco e altre nazioni conservatrici dal 23 marzo 1848 al 22 agosto 1849 nella penisola italiana.
Il conflitto fu preceduto dallo scoppio della rivoluzione siciliana del 1848 contro i Borbone. Fu determinato dalle sommosse delle città di Milano (Cinque giornate) e Venezia che si ribellarono all’Impero austriaco e si dettero governi propri.
Una parte del conflitto, quella combattuta dal re di Sardegna Carlo Alberto contro l’Austria in Italia settentrionale, è associata al genere della “guerra regia” e fu composta da due campagne militari. In entrambe le campagne fu il Regno di Sardegna ad attaccare l’Impero austriaco e in entrambe fu sconfitto, perdendo la guerra. Gli episodi determinanti della prima e seconda campagna furono la battaglia di Custoza e la battaglia di Novara.
All’inizio della guerra regia il Regno di Sardegna fu appoggiato dallo Stato Pontificio e dal Regno delle Due Sicilie che però si ritirarono quasi subito senza combattere. Volontari dell’esercito pontificio e di quello napoletano si unirono tuttavia agli altri volontari italiani e combatterono contro l’Austria.
Durante la guerra regia scoppiarono in diversi stati preunitari (Stato Pontificio, Granducato di Toscana, ecc) moti rivoluzionari non riconducibili agli ideali liberali del Piemonte. La storiografia fa confluire tali moti, assieme ai fatti della rivoluzione siciliana successivi al 23 marzo 1848, nella prima guerra di indipendenza associandoli alla “guerra di popolo” che in questo contesto fallì, terminando con la restaurazione delle vecchie istituzioni.
Per le rivoluzioni scoppiate al loro interno, il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio si trovarono schierati nella guerra di popolo sul fronte opposto rispetto a quello della guerra regia, nella quale inizialmente erano favorevoli al Piemonte.
Nel contesto della guerra di popolo, infine, diede il suo primo contributo al Risorgimento quale comandante militare Giuseppe Garibaldi, anch’egli sconfitto come il re di Sardegna Carlo Alberto che abdicò in favore del suo primogenito Vittorio Emanuele.(fonte)