fronte
Alla mia cara nipote
Livia Faleo
L’aff to zio Salvatore
Parigi, Giugno 1899[1]
Marchio stampa BENQUE 33 RUE BOISSY D’ANGLAS PARIS.[2]
retro
Paris Portrait
Benque
33 Rue Boissy d’Anglas (Hôtel Particulier)
PARIS
Pastels et Peinture
REPRODUCTIONS AGRANDISSEMENTS
Ateliers à Mesnil – le – Roy
POUR LA FABRICATION DES
Emaux de Vitraux en Noir et en Couleur
Photographies a la Lumiere Electrique
Stampa all’albume su cartoncino, 21,8 x 13,2 cm
© Archivio Sacchini
Note
[1] A Parigi il giugno del 1899 vede svolgersi le vicende del cosiddetto “Affare Dreyfuss”.
Il 4 giugno, il presidente della Repubblica Émile Loubet è aggredito sulla pista di corse equine di Longchamp. Si tratta di provocazioni che creano un sussulto dell’opinione pubblica moderata: ciò porta alla formazione di un gouvernement de défense républicaine guidato da Waldeck-Rousseau, che assume la presidenza del Consiglio dei ministri il 22 giugno 1899.In questo frangente, la Corte di cassazione scelse di far prevalere la legalità: il massimo organo giudiziario accolse la richiesta di revisione del processo e, il 3 giugno 1899, annullò la sentenza del 1894. Dreyfus poté quindi tornare in Francia, sia pure da recluso in attesa di un nuovo giudizio. (fonte).
[2] Francesco Benque, figlio di un professore di origine francese, nasce in Germania, a Ludwigslust, nel 1841 e apprende l’arte della fotografia presso Carl Cuno Hersen a Güstrow. … Nel 1878 riceve una medaglia d’oro a Parigi. Solo nel 1879 lo studio assumerà la nuova denominazione Sebastianutti & Benque. Quando nel 1880 Sebastianutti, affiancato da Mario Paroli, apre la nuova filiale di Milano in piazza del Carmine 4, Benque resta a Trieste. Morto Sebastianutti nel 1881, Benque cede la filiale meneghina a Leonida Pagliano che si era associato a Ricordi e fa rientrare Mario Paroli in via Annunziata 11. Continua a collezionare lusinghieri riconoscimenti. Nel 1882 a Trieste gli viene conferito un diploma d’onore. Nel 1883 associa al titolo di fotografo imperiale brasiliano anche quello austriaco. In questi anni è direttore dello studio Angelo Veneroni che muore il 13 febbraio 1886. Dal primo gennaio 1888 si sposta in Piazza Borsa 10 (poi 11), al terzo piano e partecipa all’Esposizione di oggetti d’arte industriale promossa dalla Società degli Amici dell’Arte, proponendo ai visitatori un ritratto miniatura così descritto su Il Piccolo: ben eseguito; é troppo poco però per presentarsi in un’esposizione. Nel 1898 modifica la ragione sociale dell’attività in “Francesco Benque successore a Sebastianutti & Benque” (fonte).