“…Quid est veritas?…”
TSS
Al Capo di Stato Maggiore dell’esercito La Marmora, al Comandante il II Corpo d’Armata, Cocchiari, A. Badia
(Guerra 1866, vol. 44, fasc. 3.14)
Circolare riservata
Padova, 14 agosto 1866
Oggetto: Mene del partito d’azione.
Vi sono degli indizi fondati per far ritenere che il partito d’azione si agiti nei sotto ufficiali e negli ufficiali subalterni dei vari corpi dell’esercito per creare nuovi imbarazzi da usufruirsi in favore di scopi settari [1].
Ne prevengo la S. V. Illustrissima perché voglia fare esercitare la più attiva sorveglianza nei corpi, eccitando i comandanti dei medesimi a tosto riferire quanto a questo proposito sarebbe loro dato appurare.
Nel 1866 dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.115 del 26 04 1866, l’Esercito Italiano prende possesso del convento dei Minori Osservanti in Guastalla.
Gazzetta Ufficiale n.115 del 26 04 1866
PARTE UFFICIALE
11 numero 2838 della raccolta ufficiale
delle leggi e dei decreti del Regno contiene il
seguente decreto:
VITTORIO EMANUELE II
PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTA’ DELLA NAZIONE
RE D’ITALIA
Vista la legge 22 dicembre 1861 sull’occupazione temporaria di Case religioso per causa di pubblico servizio sì militare che civile;
Vista la legge 24 dicembre 1864, colla quale sono prorogate fino al 1° luglio 1866 le disposizioni della legge suddettä;
Sulla proposta del ministro della guerra;
Abbiamo decretato e decretiamo:
Articolo unico. È fatta facoltà al Ministero della guerra di occupare temporariamente ad uso militare il convento dei Minori Osservanti in Guastalla, provvedendo a termini dell’art. I della legge suddetta a ciò che riguarda il culto, la conservazione delle opere d’arte e l’alloggiamento dei monaci ivi esistenti.
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservate,
Dato a Firenze, addì 9 aprile 1866.
VITTORIO EMANUELE.
PETTINENGO.
Requisizioni strategiche
Non solo nella città di Guastalla si decreta di occupare temporariamente ad uso militare manufatti religiosi.
CONVENTO FRANCESCANO DEI FRATI MINORI OSSERVANTI DELLA SS. ANNUNZIATA
DI PARMA
Nella soppressione degli ordini religiosi nel 1810, mentre la chiesa dell’Annunziata, essendo parrocchia, rimaneva aperta al culto e officiata dai frati sacerdoti, il convento veniva chiuso e trasformato in caserma per le reclute della Grande Armata napoleonica e in magazzino militare. Due anni dopo la Restaurazione, nel 1816 i frati, riottenuto il loro convento, ritornarono all’Annunziata, formando una Comunità di quasi quaranta persone (17 sacerdoti, 5 chierici, 7 laici e 9 terziari): comunità guidata dal padre Guardiano Giampaolo Rossena.
Più grave fu senza dubbio la soppressione operata dal Regno d’Italia; in esecuzione della Legge 7 luglio 1866, il delegato del demanio il 14 dicembre di quell’anno procedeva alla presa di possesso della casa religiosa mendicante dei Minori osservanti della SS.Annunziata. Il convento, dichiarato proprietà dello Stato, veniva convertito nuovamente in caserma militare; ai frati vennero lasciati solo alcuni ambienti comunicanti con la chiesa, al fine di permetterne l’officiatura e di esercitare la cura parrocchiale. Solo dopo diciotto anni, nel 1880, i frati poterono riacquistare e restaurare il loro convento: Non appena furono fatti i primi e più urgenti restauri, scriveva nella sua cronaca padre Giacinto Picconi, nel dì 14 ottobre veniva benedetto dal padre Luigi Canali e il dì 18 dello stesso mese, la piccola famiglia religiosa tornò ad abitare il suo convento. Presso il convento di Parma ebbe sede la Provincia Minoritica del SS.Redentore dal 1880 fino ai primi anni del Novecento, allorchè la Provincia ritornò a Bologna, nel nuovo convento di S.Antonio. Nel 1899 le due province, quella Riformata e quella Osservante, vennero unificate, per poi ridividersi nel 1910 e riunificarsi nuovamente nel 1946, con la denominazione di Provincia di Cristo Re.
Da: INVENTARIO a cura di Gianna Dotti Messori
[1]. Segnalano, « mene del partito d’azione » – soprattutto fra gli ufficiali – altre circolari riservate, del 15 luglio 1866, da Vicenza (Guerra 1866, vol. 58, fasc. 19. 174), da Padova, del generale La Marmora, del 14 agosto 1866 (ibid. vol 58, fasc. 19. 184) e del 18 agosto 1866 (ibid., vol. 44, fasc. 14); inoltre due circolari del 15 agosto 1866, del comando generale di Treviso (ibid., vol. 96, fasc. 18) e del 17 agosto 1866, del generale Pianell, sempre da Treviso (ibid., vol. 272, fasc. VII).
Contributi alla ricerca
Concetto fondamentale nell’analisi della strategia del giovane Stato Italiano e nelle sue applicazioni che esprime, date le diverse esperienze che lo hanno definito così come le attese, le aspettative e le promesse, l’una funzione dell’altra (per es., la promessa di ricompensare con un appezzamento di terra quanti, tra i reduci delle campagne di liberazione, ne avessero bisogno. Un percorso intrapreso dalla propaganda e che il tempo aveva poi disatteso, o anche, in economia, il prezzo del pane che nelle sue tassazioni della filiera non avrebbe avuto aumenti al variare della quantità di fattori di produzione impiegati ecc.), così che vettori di crisi nel tessuto popolare radicalizzarono il sentire comune.
Requisizione direzionale. Data una funzione reale rilevata nel tessuto sociale anche di piccole comunità, delle due variabili “adeguamento alle regole”, “mobilità sociale nel lavoro”, sia un singolo soggetto coinvolto nella varianza negativa delle due variabili un punto interno al campo di definizione “legale” della funzione e sia la risposta una cospirazione per P0, di coinvolgimento diretto formulato dal deviante, si intende deviante nella palingenesi direzionale promessa di forza della convinzione(x, y) nella direzione di rinnovamento sociale, o rispetto alla restaurazione dello stato pregresso (preunitario).
Attori-vettori
Bersaglieri requisitori