DOMANDA DI AMMISSIONE A SOCIO EFFETTIVO
Alla Spettabile
Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
Sede Centrale – Piazza dell’Esedra, 10 – Roma (22)
Io sottoscritto, Legionario Garibaldino, Bassetto Luigi
figlio di Antonio nato il 23. Gennaio 1839 a Vicenza
(Provincia di …. ) di professione nessuna (povero)
avendo fatte le Campagne di Guerra 1859[1]-1860[2]- -1867[3].
col grado di Sargente
a tenore delle decisioni adottate per l’ammissione alla Federazione Nazionale Italiana fra Vete-
rani Garibaldini, e presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Federazione, domando di
essere inscritto come Socio.
Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di lire cinque.
A richiesta fornirò prova delle Campagne di guerra fatte.
Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello Statuto ed a quelle che potran-
no essere emanate dagli organi Direttivi della Federazione.
Verona addì 5. Febbraio 1925
FIRMA DEL DICHIARANTE
Bassetto Luigi
Domiciliato a Verona (Provincia di ….)
Via N.
Borgo Tascherio N 14
N. ……….. di iscrizione
Ammesso socio con deliberazione del Consiglio Nazionale il giorno ………
IL COMITATO DEI CENSORI
……………. …………….
…………….
IL PRESIDENTE
DOMANDA DI AMMISSIONE A SOCIO EFFETTIVO
Alla Spettabile
Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
Sede Centrale – Piazza dell’Esedra, 10 – Roma (22)
Io sottoscritto, Legionario Garibaldino, Bassetto Luigi
figlio di Antonio nato il 23. Gennaio 1839 a Vicenza
(Provincia di …. ) di professione nulla
avendo fatte le Campagne di Guerra 1859=60= e 67
col grado di Sargente
a tenore delle decisioni adottate per l’ammissione alla Federazione Nazionale Italiana fra Vete-
rani Garibaldini, e presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Federazione, domando di
essere inscritto come Socio.
Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di lire cinque.
A richiesta fornirò prova delle Campagne di guerra fatte.
Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello Statuto ed a quelle che potran-
no essere emanate dagli organi Direttivi della Federazione.
Verona addì 23 Aprile 1925
FIRMA DEL DICHIARANTE
Bassetto Luigi
Domiciliato a Verona (Provincia di ….)
Via Borgo Tascherio N. 14
N. ……….. di iscrizione
Ammesso socio con deliberazione del Consiglio Nazionale il giorno ………
IL COMITATO DEI CENSORI
……………. …………….
…………….
IL PRESIDENTE
Verona 29 Aprile 1926
Spett. Federazione Nazionale Italiana
fra Veterani Garibaldini
Roma
Il sottoscritto Bassetto Luigi fu Antonio, federato, reduce dalle campagne di guerra
dagli anni 1859-1860. 1867, ormai dell’età di anni 87, privo d’ogni sostanza, colla sola pensione
di L 60 mensili, assistito pietosamente nella tarda età dalla propria figlia, pur dessa
costretta ad un quotidiano lavoro, prega codesta On Federazione a volergli accordare qualche
somma sul capitale di 200/m Lire accordato dal Governo Nazionale a favore dei
superstiti Garibaldini._
Ringraziamo
Devotissimo
Bassetto Luigi
Verona – Vicolo Cavalletto N 14 piano 2°
Nota a matita rossa sigla, a matita blu 681 e sigla, data 28 . 6 . 26
FEDERAZIONE NAZIONALE VOLONTARI GARIBALDINI
SEDE CENTRALE
ROMA
N. 681
Roma 11 Aprile 1935 XIII
Ill.mo Sig. Podestà
VENOVA
Per uso dell’Archivio storico di questa Federazione,
La preghiamo di volerci trasmettere la data di morte del
Graribaldino:
BASSETTO LUIGI fu Antonio = Via Borgo Tascherio, 14
Le saremo grati di voler provvedere perché tale
notizia ci venga comunicata dall’Ufficio Anagrafe.
In attesa La preghiamo gradire i nostri più cordiali saluti
IL PRESEDENTE
(ON. GEN. EZIO GRARIBALDI)
N. 681
Spett. Federazione Nazionale Valontari Garibaldini
Roma
Via Condotti 9
Ci pregiamo comunicare che il veterano Garibaldino
BASSETTO LUIGI fu Antonio = Via Borgo Tascherio, 14
è deceduto in questo Comune il giorno Ventisei
del mese ottobre 1928
Con osservanza
IL PODESTÀ
D’ORDINE DEL PODESTÀ
Il Capo Divisione
(firma)
timbro COMUNE VERONA * UFFICIO ANAGRAFE
timbro 29 APR. 1935 Anno XIII
Note
[1] 1857
La data probabilmente si riferisce alla spedizione di Sapri, unico avvenimento del 1857 in Italia che vede un’azione militare di un certo rilievo. La spedizione di Sapri fu una impresa rivoluzionaria tentata da Carlo Pisacane e da un gruppo ristretto di mazziniani, che nei piani consisteva nella liberazione dei detenuti politici dalla prigione borbonica di Ponza e quindi nel provocare una rivolta in terraferma. Un contributo finanziario fu offerto dal banchiere livornese Adriano Lemmi. Il piano originale, secondo il metodo insurrezionale mazziniano, prevedeva di accendere un focolaio di rivolta in Sicilia, dove era molto diffuso il malcontento contro i Borbone, e da lì estenderla a tutto il Mezzogiorno d’Italia. Successivamente invece si pensò più opportuno, partendo dal porto di Genova, di sbarcare a Ponza per liberare alcuni prigionieri politici, lì rinchiusi, per rinforzare le file della spedizione e infine dirigersi a Sapri, che, posta al confine tra Campania e Basilicata, era ritenuta un punto strategico ideale per attendere dei rinforzi e marciare su Napoli. (fonte)
[2] 1860
Dopo l’armistizio di Villafranca, la maggior parte dei volontari si congedò; il Ministero allora con un decreto del 6 settembre ordinò lo scioglimento del Corpo e la formazione di una Brigata Cacciatori delle Alpi, costituita l’11 ottobre con il 1º Reggimento (dai soppressi 2º e 5º Reggimento, e le 4 compagnie di bersaglieri) a Como ed il 2º Reggimento (con i soppressi 1º, 3º e 4º reggimento e parte del battaglione adolescenti) a Bergamo. Il 14 maggio 1860 la Brigata Cacciatori delle Alpi ebbe poi nome di Brigata Alpi, reggimenti 51º e 52º del Regio Esercito, posta al comando del maggior generale Luigi Bianchis di Pomaretto. Il 51º e 52º furono integrati con la truppa (metà a testa) del battaglione Valtellinese sciolto solo il 20 maggio 1860. Stesso destino ebbero il 30 novembre 1859 artiglieria, genio, ambulanza e treno. Nel novembre vennero licenziate le guide a cavallo, andate con Garibaldi a Bologna. Il battaglione adolescenti, passati al 2º reggimento i giovani di età superiore ai 17 anni, andò con i rimanenti a Biella.
Venne il 9 febbraio 1860 considerato succursale del battaglione figli dei militari e fu sciolto il 1º gennaio 1861.Nel 1860 i veterani Cacciatori ed i loro ufficiali avrebbero fornito il nerbo delle camicie rosse alla spedizione dei mille. (fonte)
[3] 1867
La battaglia di Mentana fu uno scontro a fuoco avvenuto presso la cittadina di Mentana, nel Lazio. L’evento bellico si svolse il 3 novembre 1867, quando le truppe pontificie, coadiuvate da un battaglione francese, si scontrarono con i volontari di Giuseppe Garibaldi, diretti a Tivoli per sciogliere la Legione, essendo fallita la presa di Roma per la mancata insurrezione dei romani. (fonte)
Ezio Garibaldi
Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.
Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.
Fonte: wikipedia.org