DOMANDA DI AMMISSIONE A SOCIO EFFETTIVO
Alla Spettabile
Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
Sede Centrale – Piazza dell’Esedra, 10 – Roma (22)
Io sottoscritto, Legionario Garibaldino, Iardella cav Gustavo
figlio del fu Policarpo nato il 23 Settembre 1842 a Carrara
(Provincia di Massa Carrara) di professione Impiegato
avendo fatte le Campagne di Guerra Come volontario nei Cacciatori delle
con il grado di Alpi [1] di Garibaldi nel 1859 col grado di Caporale
a tenore delle decisioni adottate per l’ammissione alla Federazione Nazionale Italiana fra Vete-
rani Garibaldini, e presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Federazione, domando di
essere inscritto come Socio.
Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di lire cinque.
A richiesta fornirò prove delle Campagne di guerra fatte.
Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello Statuto ed a quelle che potran-
no essere emanate dagli organi Direttivi della Federazione.
Carrara addì 18 5 1925
FIRMA DEL DICHIARANTE
Cav Iardella Gustavo
domiciliati a Carrara (Provincia di Massa Carrara)
Via Canova N. 1
N. … di iscrizione
Ammesso socio con deliberazione del Consiglio Direttivo il giorno …
IL COMITATO DEI CENSORI IL PRESIDENTE
Nota a matita blu 828
FEDERAZIONE NAZIONALE ITALIANA FRA VETERANI GARIBALDINI
Sede Centrale: ROMA – Via Condotti N. 33
RISERVATA Roma, data del timbro postale.
Egregio Sig. COMANDANTE la Stazione dei C.C. R.R.
CARRARA
La nostra Federazione provvede a dare sussidi e facilitazioni ai
Veterani delle guerre d’Indipendenza ed ha bisogno di coscienziose
informazioni.
Preghiamo qudni la cortesia di V. S. compiacersi assumere le notizie
qui in calce segnate in merito al Veterano IARDELLA GUSTAVO
Abitante in CARRARA Via Canova, 1
e farcele tenere con cortese sollecitudine. Desideriamo essere infor-
mati particolarmente sulle condizioni finanziarie per poter provvedere,
eventualmente, in conseguenza.
Ringraziamo sentitamente.
L’Amministratore Straordinario
Ezio Garibaldi
NOTIZIE (Parte da ritornare alla FEDEAZIONE NAZIONALE ITALIANA FRA VETERANI GARIBALDINI) 828=
Nome, Cognome e paternità (Sigla) IARDELLA GUSTAVO
Data e luogo di nascita Carrara il 23 Settembre 1842.
È ammogliato? con Isabella Dell’Amico
La Moglie ha redditi propri o cosa fa? è atta a casa e nulla tenente.
Ha Figli sì, due maschi.
Nome – Indirizzo
e professione dei
Figli
1 Iardella Adolfo nato nel 1875, bidello al Liceo di
Grosseto, celibe.
2 Iardella Enea nato nel 1878 impiegato al comune di
Bodrighé (Rovigo) ammogliato con tre figli.
Quali dei figli ed in quale misura contribuiscono al mantenimento del Padre? i figli non contri=
buiscono con alcuna somma al mantenimento dei genitori.
Il Veterano è reduce dell’Esercito o Garibaldino? È reduce dell’Esercito
A quali campagne a partecipato? Il Iardella partecipò alle campagne 1859[2]-60[3]-66[4] e 70[5].
Ha riportato ferite od è Mutilato? non ha riportato ferite.
Ricompese al valore non ha alcuna ricompenza al valore.
Ha la pensione dei Veterani? si, L. 60 al mese.
Percepisce altre pensioni? non percepisce altre pensioni.
Quali? //////
Condizioni finanziarie e informazioni morali del Veterano Le condizioni finanziarie del veterano
sono misere. Lo stesso è di buona moralità. Gode ottima stima nel pubblico
Acclarati sentimenti patriottici eddi provata morale nei momenti in cui a
Carrara povertà minava il poverissimo.
Il Veterano desidera essere ritirato in un Pensionato? Non desidera essere ricoverato in un
pensionato:
Carrara li 18 Novembre 1927. Anno 6° Il Brigadiere a piedi
Il Comandante la Stazione
(Ranieri Mariano)M Ranieri
Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
SEDE CENTRALE – ROMA – VIA MURATTE 13
On.
Comando dei RR. CC. di Carrara
Questa Federazione, dovendo procedere alla asse-
gnazione dei sussidi concessi da S.E. il Presidente del
Consiglio ai garibaldini bisognosi, desidera un rapporto
dettagliato sui quesiti in calce indicativi, avvertendo che
la elargizione fatta in Consiglio dei Ministri, deve ser-
vire a lenire le vere e grandi miserie dei Veterani Gari-
baldini.
Codesto Comando potrà altresì interrogare il
garibaldino sulla possibilità che egli venga ricoverato
il una delle Case pro Veterani aperte dall’Istituto di
Propaganda e Assistenza fra Mutilati e Veterani ovvero
il quella di Gaeta[6] sorta a cura della Federazione Vetera-
ni Garibaldini.
Con osservanza.
IL DELEGATO STRAORDINARIO
(sigla)
(timbro) FEDERAZIONE NAZ. ITAL. FRA VETERANI GARIBALDINI
Da restituire
…………………………………………………………………………………..
Cognome e nome Iardella Gustavo
Paternità fu Policarpo data di nascita 23-9-1842
Domicilio Via Canova N.° 1 campagne di guerra del 59-60-66- e 70
Se ammogliato o vedovo o scapolo ammogliato
Professione Capo bidello Scuole commerciali
Se vive solo o a carico di chi Solo
Condizioni economiche del richiedente mediocri
Condizioni economiche della famiglia mediocri
Condizioni economiche delle persone presso le quali vive mediocri
Note. in alto a matita urge, a matita blu 828 – matita – sigla-firma
On. Federazione Nazionale Garibaldini
ROMA
Via Condotti 9
In risposta alla cortese lettera ricevuta ieri, informo codesta
On. Federazione che data la mia età di circa 91 anni, e le mie con-
dizioni di salute, non mi è possibile intervenire al pellegrinaggio
nazionale a Caprera. Il mio cuore di vecchio Garibaldino e rattri-
stato per non poter ancora una volta rivedere la tomba del mio caro
Generale. Colgo l’occasione di ringraziare sentitamente dell’invito
pervenutomi e dell’invio del sussidio in L. 40 per i mesi di marzo
e aprile 1932.
col massimo ossequio
Iardella Gustavo
Carrara, II/5/1932/X.
Note a matita viola 828 a matita blu Atti (sottolineato circa 91 anni)
Note
[1] Cacciatore delle Alpi
I Cacciatori delle Alpi fu il nome che prese una brigata di volontari, agli ordini di Giuseppe Garibaldi, che combatté una campagna di liberazione nella Lombardia settentrionale, nel corso della seconda guerra di indipendenza italiana, contro l’esercito imperiale austriaco.
Successivamente tale denominazione fu trasmessa a reparti dell’Esercito Italiano che ne perpetuarono le tradizioni, un Corpo includente reparti di Fanteria e di Artiglieria Semovente e da Campagna contraddistinti nell’uniforme ordinaria e di gala dalla cravatta rossa. (fonte)
[2] 1859
La seconda guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dalla Francia e dal Regno di Sardegna contro l’Austria dal 27 aprile al 12 luglio 1859.
La guerra ebbe come prologo gli accordi di Plombières del 21 luglio 1858 e l’alleanza sardo-francese del gennaio 1859 con i quali il Regno di Sardegna e la Francia prepararono la guerra all’Austria. (fonte)
[3] 1860
Dopo l’armistizio di Villafranca, la maggior parte dei volontari si congedò; il Ministero allora con un decreto del 6 settembre ordinò lo scioglimento del Corpo e la formazione di una Brigata Cacciatori delle Alpi, costituita l’11 ottobre con il 1º Reggimento (dai soppressi 2º e 5º Reggimento, e le 4 compagnie di bersaglieri) a Como ed il 2º Reggimento (con i soppressi 1º, 3º e 4º reggimento e parte del battaglione adolescenti) a Bergamo. Il 14 maggio 1860 la Brigata Cacciatori delle Alpi ebbe poi nome di Brigata Alpi, reggimenti 51º e 52º del Regio Esercito, posta al comando del maggior generale Luigi Bianchis di Pomaretto. Il 51º e 52º furono integrati con la truppa (metà a testa) del battaglione Valtellinese sciolto solo il 20 maggio 1860. Stesso destino ebbero il 30 novembre 1859 artiglieria, genio, ambulanza e treno. Nel novembre vennero licenziate le guide a cavallo, andate con Garibaldi a Bologna. Il battaglione adolescenti, passati al 2º reggimento i giovani di età superiore ai 17 anni, andò con i rimanenti a Biella.
Venne il 9 febbraio 1860 considerato succursale del battaglione figli dei militari e fu sciolto il 1º gennaio 1861.Nel 1860 i veterani Cacciatori ed i loro ufficiali avrebbero fornito il nerbo delle camicie rosse alla spedizione dei mille. (fonte)
[4] 1866
La Terza guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero austriaco dal 20 giugno 1866 al 12 agosto 1866. Appartiene alla più ampia guerra austro-prussiana della quale rappresentò il fronte meridionale. Ebbe origine dalla necessità dell’Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l’influenza dell’Austria sulle rispettive nazioni. Dopo l’attacco della Prussia all’Austria del 15 giugno 1866, così come previsto dal trattato di alleanza italo-prussiana dell’aprile 1866, l’Italia dichiarò guerra all’Austria. Passato il confine, una parte dell’esercito italiano comandata da Alfonso La Marmora fu però sconfitta nella battaglia di Custoza. Né tale insuccesso fu bilanciato dagli eventi successivi, poiché ad esso seguì per l’Italia un’altra sconfitta nella battaglia navale di Lissa. Fu invece una vittoria italiana la contestuale avanzata di Giuseppe Garibaldi nel Trentino, culminata nella battaglia di Bezzecca. (fonte)
[5] 20 settembre 1870
La presa di Roma, nota anche come breccia di Porta Pia, fu l’episodio del Risorgimento che sancì la conquista di Roma da parte del Regno d’Italia. Avvenuta il 20 settembre 1870, decretò la fine dello Stato Pontificio, annesso all’Italia in seguito ai plebisciti dell’ottobre seguente, e fu un momento di profonda rivoluzione nella gestione del potere temporale da parte dei papi. L’anno successivo la capitale d’Italia fu trasferita da Firenze a Roma (Legge 3 febbraio 1871, n. 33). L’anniversario del 20 settembre è stato festività nazionale fino al 1930, quando fu abolito a seguito della firma dei Patti Lateranensi. (fonte)
[6] Ricovero di Gaeta
RELAZIONE e REGIO DECRETO 21 settembre 1933, n. 1232.
4° prelevazione dal fondo di riserva per le spese impreviste
dell’esercizio finanziario 1933.34.
Relazione di S. E. il Ministro Segretario di Stato per le
finanze a Sua Maestà il Re, in udienza del 21 settembre
1933-XI, sul decreto che autorizza una 4a prelevazione dal
fondo di riserva per le spese impreviste dell’esercizio finan-
ziario 1933-31.
MAESTA !
Per corrispondere, anche nel corrente esercizio finanziario, alla
Casa di ricovero dei garibaldini di Gaeta, l’annua sovvenzione di
L. 50.000, si rende necessario autorizzare la -relativa assegnazione
al bilancio del Ministero delle finanze.
In relazione a quanto dispongono le vigenti norme sulla con-
tabilità generale dello Stato, l’indicata somma viene prelevata dal
fondo di riserva per le spese impreviste come dal decreto che ho
l’onore di sottoporre all’Augusta sanzione della Maestà Vostra.
VITTORIO EMANUELE III
PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE
RE D’ITALIA
Visto l’art. 42 del R. decreto 18 novembre 1923, n. 2440,
sull’amministrazione del patrimonio e sulla contabilità ge-
nerale dello Stato;
Ritenuto che sul fondo di riserva per lo spese imprevi-
ste dell’esercizio 11nanziario 1933-34 sono disponibili lire
39.623.000 ;
Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per
le finanze;
Abbiamo decretato e decretiamo:
Articolo unico.
Dal fondo di riserva per le spese impreviste inscritto al
capitolo n. 240 dello stato di previsione della spesa del Mi-
nistero delle finanze per l’esercizio finanziario 1933-1934, è
autorizzata una 4a prelevazione nella somma di L. 50.000 da
assegnare al capitolo n. 385 (aggiunto, in conto competenza) :
« Sovvenzione per la Casa di ricovero dei garibaldini in
Gaeta », dello stato di previsione medesimo.
Questo decreto sarà presentato al Parlamento per la sua
convalidazione, restando il Ministro proponente autorizzato
alla presentazione del relativo disegno di legge.
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello
Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei
decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di
osservarlo e di farlo osservare.
Dato a San Rossore, addì 21 settembre 1933 – Anno XI
VITTORIO EMANUELE
Jung.
Visto, il Guardasigilli : DE FRANCISCI.
Registrato alla Corte del conti, addi 27 settembre 1933 – Anno XI
Atti del Governo, registro 336, foglio 145. – MANCINI. (fonte)
Ezio Garibaldi
Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.
Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.
Fonte: wikipedia.org
Approfondimenti
.